Questa settimana l’FBI ha pubblicato un avviso in cui afferma che gli hacker nordcoreani, responsabili del furto di criptovalute per un valore di quasi 200 milioni di dollari, hanno intenzione di convertire parte del loro bottino in fondi reali.
L’agenzia americana, dunque, ha voluto allertare le aziende che si occupano di questo settore affermando come “Nelle ultime 24 ore, l’FBI ha rintracciato la criptovaluta rubata da affiliati a TraderTraitor della Repubblica popolare democratica di Corea“. Il gruppo di hacker in questione, è noto ai più anche con il nome di Lazarus o APT38.
L’FBI ritiene che “La Corea del Nord potrebbe tentare di incassare bitcoin per un valore di oltre 40 milioni di dollari“. Sebbene 40 milioni di dollari siano una somma considerevole, la società di analisi informatica Chainalysis ha dichiarato a febbraio di aver osservato cybercriminali dello stesso paese rubare criptovalute per un valore stimato di 1,7 miliardi di dollari solo nel 2022.
La Casa Bianca ha stimato che circa metà dei finanziamenti per il programma missilistico della Corea del Nord provengano da attacchi digitali.
Bitcoin rubati, da cripto a denaro: 40 milioni di dollari pronti alla conversione
Le operazioni digitali del paese asiatico non si limitano alle rapine informatiche ai danni dei possessori di criptovalute.
Ad esempio, gli hacker nordcoreani hanno preso di mira attuali ed ex funzionari di alto livello dell’intelligence statunitense, dirigenti nel contesto dei media e studiosi di sicurezza come parte di una campagna informatica per violare le reti informatiche, come affermato lo scorso giugno dal Washington Times.
L’FBI sta collaborato con agenzie governative della Corea del Sud per pubblicare un avviso sulle minacce di hacking e social engineering che potrebbero coinvolgere Lazarus o altri gruppi dello stesso paese.
La società di sicurezza informatica CrowdStrike questo mese ha dichiarato di aver rilevato un’ondata di tentativi di attacchi indirizzati verso il settore dei servizi finanziari nell’ultimo anno. In questo contesto, gli hacker nordcoreani sembrano essere tra i più aggressivi a livello mondiale.