Fanno capolino in Rete i risultati di un’indagine commissionata in Italia da Google e realizzata dal Boston Consulting Group (BCG). La ricerca fotografa lo stato della rete Internet nel nostro Paese, i fattori che ne possono guidare la crescita e presenta un confronto con le altre nazioni evidenziando quelli che saranno i cambiamenti nel futuro più immediato.
Gli autori dello studio spiegano che “non ci sono molti dati disponibili sull’economia Internet italiana. Considerato che l’Italia, come molti altri Paesi, sta affrontando una congiuntura economica incerta, pensiamo sia utile comprendere meglio cosa sia l’Internet economy e quale ruolo potrebbe giocare nel prossimo futuro come importante motore di crescita per il Paese“.
Il report, consultabile liberamente scaricando questo documento PDF, pone in evidenza alcuni aspetti molto importanti. Già Confindustria, a suo tempo, aveva sottolineato come investimenti diretti a diffondere la banda larga avrebbero funto da volano per una crescita del PIL. Secondo la Confederazione Generale dell’Industria Italiana, gli 800 milioni di euro di investimenti iniziamente pianificati dal Governo avrebbero stimolato il PIL italiano con un +2% (ved. queste notizie per maggiori informazioni).
L’indagine di Google-BCG “registra” il peso dell’economia di Internet in Italia, sia in termini di impatti diretti sul PIL (31,5 miliardi di euro) che di impatti indiretti (56 miliardi di euro). Inoltre viene formulata una previsione circa la crescita dell’economia di Internet nel prossimo futuro. Tra il 2009 ed il 2015 si attenderebbe una crescita compresa tra il 12% e il 18%. In un momento di grande incertezza economica il report pubblicato sul sito web “Fattore Internet“, varato per l’occasione, suggerisce che Internet potrebbe essere il motore della ripresa.
Un video, ospitato su YouTube, riassume i punti salienti delle conclusioni alle quali sono pervenuti gli esperti di BCG:
Tra il 2009 e il 2010, l’Internet economy tricolore ha fatto segnare una crescita del 10% portandosi al 2% del PIL. Come termine di paragone, si spiega da BCG, basti pensare che agricoltura ed utilities, nello stesso periodo, hanno raggiunto il 2,3% del PIL mentre la ristorazione non ha superato il 2%. Se la rete Internet fosse considerabile come un “settore” a sé, la sua crescita avrebbe contribuito all’8% dell’aumento complessivo del PIL nazionale per il 2010.
Si stima che nel 2015 l’Internet economy” italiana rappresenterà tra il 3,3% ed il 4,5% del PIL.
L’indagine di BCG dipinge l’Italia come un Paese che utilizza abbondantemente Internet in mobilità ma che è bloccato più per carenze culturali che infrastrutturali.