Da qualche giorno anche Facebook è scesa nell’agone della “geolocalizzazione“. Facebook Places è un servizio fruibile dagli Apple iPhone che consente di informare colleghi, amici e parenti circa la propria posizione sul globo terrestre. Uno strumento, insomma, che permette di localizzare i conoscenti e fornire, contemporaneamente, informazioni – anche in tempo reale – circa la propria “collocazione geografica”.
Com’era prevedibile, Facebook Places sta già scatenando non poche polemiche in materia di privacy. Secondo gli osservatori, gli sviluppatori di Facebook hanno fatto in modo che il servizio sia attivo in modo predefinito: gli utenti debbono quindi accedere alle impostazioni dell’applicazione per disabilitare la funzionalità Places.
Barry Schnitt, portavoce di Facebook, ha dichiarato che non è possibile raccogliere informazioni circa il posizionamento di un qualsiasi utente senza la sua esplicita autorizzazione. Pur non negando che il funzionamento di Places dovrà essere ottimizzato nel prossimo futuro facendo in modo che l’utente possa esprimere subito, in modo chiaro e diretto, la sua volontà a partecipare o, viceversa, il suo diniego.
Rob Enderle, principale analista presso Enderle Group ha osservato: “il concetto introdotto da Facebook è sicuramente valido ma necessita di un processo di maturazione per poter operare in modo sicuro nel mondo totalmente insicuro di oggigiorno“.
Facebook rintuzza comunque la sfida a Google che potrebbe portare a breve al debutto “Google Me“, piattaforma di social network “made in Mountain View” (ved., a tal proposito, questa notizia risalente ad alcuni mesi fa).