Il social network di Mark Zuckerberg ha ufficialmente lanciato Workplace, progetto che va a sostituire Facebook at Work.
Come abbiamo accennato nei giorni scorsi (Facebook at Work, a ottobre inizia la sfida con Slack), Workplace diventa un rivale di Slack a tutti gli effetti.
L’idea è quella di proporre un’unica piattaforma sulla quale far viaggiare tutte le comunicazioni aziendali. Workplace, infatti, si propone come uno strumento per la collaborazione all’interno del team di lavoro, tra dipendenti e colleghi.
Adesso, dopo che il periodo di beta testing è ormai terminato, Facebook offre Workplace a tutti gli utenti professionali potenzialmente interessati ad utilizzarlo.
Sino ad oggi Workplace è stato utilizzato in oltre 1.000 aziende a livello mondiale e sono già stati creati ben 100.000 gruppi di lavoro.
Facebook fa anche qualche nome: Workplace è stato adottato, con successo, da multinazionali come Danone, Starbucks e Booking.com, da realtà senza scopo di lucro come Oxfam, dalla YES Bank indiana e dell’agenzia governativa per la tecnologia di Singapore.
Gli strumenti che Workplace mette a disposizione sono in buona parte quelli di Facebook con l’aggiunta di una serie di funzionalità spiccatamente orientate al business.
Si può quindi colloquiare con dipendenti, collaboratori e colleghi, indipendentemente dal dispositivo da essi utilizzato, permettere loro di avviare sessioni di videoconferenza o di assistere a quelle organizzate dal management, attivare lo scambio di file e documenti, consentire la ricerca di informazioni, ottenere riscontri e così via.
Workplace può essere valutato a questo indirizzo.
Facebook chiedere 3 dollari al mese per ogni singolo utente collegato a Workplace (fino a 1.000 utenti) e 2 dollari a utente tra 1.000 e 10.000 utenti.