I giudici della Corte d’Appello di Milano hanno confermato la decisione dei colleghi di primo grado che qualche anno fa avevano sanzionato il comportamento di Facebook.
Il social network di Mark Zuckerberg ha copiato un’app sviluppata nel 2012 dagli italiani di Business Competence per realizzare la sua funzionalità Nearby e oggi a Facebook vengono confermate le stesse contestazioni in termini di violazione del diritto d’autore e per concorrenza sleale precedentemente individuate.
La piccola Business Competence aveva realizzato Fararound, un’app per stabilire la posizione di ciascun utente e segnalare eventuali punti d’interesse nelle vicinanze.
Secondo quanto accertato in sede di giudizio, Facebook si sarebbe appropriata di tale idea senza quindi né convocare gli sviluppatori italiani né riconoscere loro alcun corrispettivo economico.
I giudici hanno concluso che non ci sono prove che dimostrino che Nearby, strumento realizzato dai tecnici di Facebook e molto simile a Fararound, sia stato sviluppato autonomamente dal social network.
Non è quindi possibile non parlare di appropriazione parassitaria da parte di Facebook del lavoro altrui.
A questo punto resta la quantificazione del danno subìto da Business Competence anche se la questione pare ancora ben lungi dall’essere giunta alla definitiva conclusione.
Con ogni probabilità, infatti, nonostante le sue tesi siano state sempre rigettate, Facebook porterà la vertenza in Cassazione.