I vertici di Facebook sostengono di detenere i diritti sulla denominazione “book“. Durante l’esame delle modifiche che saranno a breve apportate alle clausole legali che regolano l’utilizzo dei servizi del social network in blu, è emerso che Facebook sarebbe intenzionata ad obbligare gli utenti ad accettare che la società fondata da Mark Zuckerberg avrebbe fatto proprio l’utilizzo della parola “libro“, nella sua traduzione inglese.
Già oggi, al momento dell’iscrizione, gli utenti del network sociale riconoscono l’esistenza di marchi registrati quali Facebook, FB, Face ed il logo con il simbolo della lettera “F”.
A breve quindi, in corrispondenza dell’articolo 5 della cosiddetta “dichiarazione dei diritti e delle responsabilità” (consultabile, a questo indirizzo nella versione attualmente in vigore), dovrebbe apparire la clausola che segue: “è vietato l’uso dei nostri copyright o marchi registrati (inclusi Facebook, il logo Facebook ed F, FB, Face, Poke, Book e Wall), o di simboli simili che possono indurre a confondersi, senza il nostro previo consenso scritto“.
Tutti gli utenti, sia coloro che si registreranno dopo l’entrata in vigore delle nuove disposizioni, sia i milioni di iscritti che già sono parte del social network saranno tenuti ad accettare le modifiche. In caso contrario, sarà facoltà del singolo iscritto valutare l’abbandono della piattaforma sociale.
La scelta di Facebook di mettere dei paletti attorno al termine “book” non potrà non fare scalpore e sollevare qualche polemica: anche la nostra legislazione prevede infatti che le parole di uso comune non possano essere oggetto di privative o comunque di diritti di proprietà intellettuale.
Nella versione attuale delle note legali di Facebook si legge il numero “32665”. Tale numero è quello che gli utenti del social network possono usare per aggiornare il proprio stato inviando un SMS dal telefonino. Tale marchio registrato, curiosamente, è stato eliminato dalla nuova versione delle clausole legali.