Attraverso un comunicato di Meta, la società ha fatto sapere che da ieri su Facebook e Instagram sta oscurando contenuti sensibili nei confronti degli utenti con età inferiore ai 18 anni.
La società proprietaria dei due social network, ha cominciato a rimuovere i contenuti da feed e storie considerati potenzialmente dannosi per gli adolescenti. A determinare quali contenuti saranno tagliati è un gruppo di esperti in psicologia e salute mentale.
Tra i contenuti considerati da Meta come dannosi figurano quelli relativi a disturbi alimentari, autolesionismo, suicidio, beni soggetti a restrizioni e scene di nudo. Il blocco, a quanto pare, riguarderà anche le condivisioni tra amici.
Nello stesso post sul blog ufficiale Meta, l’azienda ha poi chiarito come, nelle prossime settimane, attuerà anche una nuova serie di limitazioni per chiunque effettui ricerche con termini sensibili che “Infrangono intrinsecamente” le regole delle piattaforme. Anche in questo caso, la società ha lasciato intendere che ad essere coinvolte nell’oscuramento saranno termini legati ad autolesionismo o suicidio.
Contenuti sensibili per gli adolescenti? Drastica decisione di Meta: ecco perché
A proposito di questa iniziativa, il sito di Arstechnica ha intervistato un portavoce di Meta. Secondo lo stesso, la società non ha rivelato di proposito la lista di termini censurati, per evitare che gli utenti cerchino metodi per aggirare queste restrizioni.
Oltre a queste azioni, Meta sta inviando una serie di nuove notifiche per incoraggiare gli adolescenti per aggiornare le proprie impostazioni della privacy per migliorare la loro esperienza durante l’utilizzo di Facebook e Instagram. Si parla, in tal senso, di limitazioni dei tag, delle menzioni e delle condivisione dei contenuti che pubblicano, andando di fatto a rendere più difficili atti di cyberbullismo e simili.
Le misure adottate erano più che prevedibili visto che, nel solo 2023, 41 stati americani hanno fatto causa alle suddette due piattaforme per problemi legati agli utenti più giovani. Il procuratore generale del Massachusetts, Andrea Joy Campbell, è arrivato al punto di sostenere che Meta ha “Deliberatamente sfruttato le vulnerabilità dei giovani utenti a scopo di lucro“.
Nonostante Meta abbia sempre affermato il contrario, dichiarando come stia lavorando in modo produttivo con le aziende per fornire un ambiente ideale per gli adolescenti, quest’ultima iniziativa conferma una certa pressione sulla società.