La semantica è quella parte della linguistica che studia il significato delle parole. Google è una delle società che ha precorso i tempi sviluppando tecnologie che permettessero alla “macchina” di comprendere il significato delle interrogazioni condotte sul motore di ricerca. Grazie anche al cosiddetto “grafico della conoscenza” o Knowledge Graph, Google ha potuto tracciare legami tra persone, cose, fatti e date stabilendo “interconnessioni intelligenti”. Il funzionamento dell’assistente Google Now, portato al debutto dapprima in Android e poi anche sui sistemi desktop, si basa proprio sul Knowledge Graph: Ricerche più efficaci con il Knowledge Graph italiano.
Il nuovo Google Assistant, presentato nel corso dell’ultima edizione della Google I/O, sarà presto l’evoluzione di Now (Google Assistant, l’assistente digitale più evoluto di Now e utilizzerà le tecnologie di machine learning per migliorare drasticamente il funzionamento dell’intelligenza artificiale alla base di un gran numero di servizi del colosso di Mountain View.
L’intelligenza artificiale di Facebook si chiama DeepText: cos’è e come funziona
Ma gli altri non stanno a guardare: Facebook ha appena presentato DeepText, la nuova intelligenza artificiale del social network di Mark Zuckerberg che sarà in grado di comprendere il contenuto dei post degli utenti.
Stando a quanto dichiarato dai tecnici di Facebook, DeepText utilizza reti neurali profonde e sarebbe già capace di stabilire il significato dei testi redatti in oltre 20 lingue diverse.
Nel lungo post pubblicato su Facebook, i portavoce dell’azienda di Menlo Park spiegano che l’utilizzo delle tecnologie di deep learning ha permesso di sviluppare un sistema – DeepText, appunto – che resta svincolato rispetto alle varie lingue permettendo la comprensione del testo e l'”apprendimento” da parte della macchina con un ridottissima attività preventiva di addestramento che, generalmente, è quasi inesistente.
A detta di Facebook, DeepText sarà messo messo al servizio degli utenti: potendo comprendere la semantica delle frasi, il sistema potrà stabilire le relazioni più profonde fra i vari termini. Potrà quindi essere utilizzato per anticipare le necessità degli utenti, ad esempio durante una conversazione con Messenger, offrendo risposte e risorse utili.
Un approccio sul quale tutti gli over-the-top si stanno gettando: Microsoft, Google e Viv (gli autori di Apple Siri).
Ovviamente, sebbene Facebook lo dica a denti stretti, DeepText sarà una risorsa dal valore inestimabile in ottica advertising.