Facebook sta svolgendo i primi esperimenti per portare la banda larga nelle aree più “critiche” del mondo. Per raggiungere l’obiettivo e consentire collegamenti Internet ad alta velocità nelle aree digital divise (dove non ci sono infrastrutture di rete sufficienti) Facebook ha in programma di usare droni capaci di gestirsi autonomamente una volta in volo.
I droni di Facebook si chiamano Aquila ed erano stati presentati esattamente un anno fa: Facebook, banda larga in tutto il globo con Aquila.
Dopo il primo test fallimentare (il primo Aquila si è schiantato sul deserto del Nevada in seguito a un problema tecnico), Facebook ha annunciato di aver concluso il secondo esperimento con risultati più che soddisfacenti.
Un drone Aquila, fatto decollare lo scorso 22 maggio (la società fondata da Mark Zuckerberg ha rilevato i dettagli dell’operazione soltanto oggi), è rimasto in volo per un’ora e 46 minuti atterrando poi alla perfezione in corrispondenza del luogo precedentemente designato.
La quota a cui “lavora” Aquila è pari a circa 18 chilometri dalla superficie terrestre: la sua apertura alare è pari a quelle di un aereo di linea ma i suoi consumi energetici sono minimi (a velocità di crociera, appena 5.000 Watt).
Aquila si muove in modo autonomo e molto lentamente: una volta raggiunto l’assetto di volo prestabilito, infatti, il drone rimane pressoché stazionario in modo da ottimizzare le operazioni di invio e ricezione dati con le postazioni dislocate sulla superficie terrestre.