Facebook mette a segno quest’oggi un’importante ed imponente operazione di mercato: il social network fondato da Mark Zuckerberg ha infatti confermato l’acquisizione della piattaforma di messaggistica istantanea WhatsApp per una somma complessiva pari a 19 miliardi di dollari.
È lo stesso gigante di Menlo Park (vedere il comunicato ufficiale) a fornire qualche numero: l’operazione verrà pagata in contanti per 4 miliardi di dollari, verranno versati 12 miliardi in azioni Facebook ed ulteriori 3 miliardi in azioni vincolate. Questi ultimi 3 miliardi saranno corrisposti ai fondatori ed ai dipendenti di WhatsApp nel corso dei quattro anni successivi alla stipula dall’accordo.
Come accaduto in passato nel caso di Instagram, Facebook precisa che WhatsApp continuerà a lavorare indipendentemente dalla nuova “casa madre” e non sarà integrato, almeno in un primo tempo, in Facebook Messenger. È ovvio però che l’accordo permetterà al social network in blu di far leva sui 450 milioni di utenti che ormai utilizzano WhatsApp ogni mese sui propri dispositivi mobili (il 70% di essi sono attivi su WhatsApp a cadenza giornaliera).
Jan Koum, cofondatore di WhatsApp e CEO dell’azienda, entrerà subito a far parte del comitato direttivo di Facebook ma il suo team di lavoro continuerà a restare operativo a Mountain View, in California.
Secondo Zuckerberg, la sua proposta d’acquisto sarebbe stata avanzata lo scorso 9 febbraio e Koum si sarebbe accordato sulla cifra appena pochi giorni più tardi. Non è dato sapere se le inserzioni pubblicitarie possano presto sbarcare anche su WhatsApp: per il momento Zuckerberg e Koum si sono limitati a dichiarare che desiderano continuare ad investire sulla crescita della piattaforma, crescita che – anche paragonata con i primi anni di attività di altri servizi (compreso lo stesso Facebook) – si è dimostrata quasi esponenziale.
L’intesa appena raggiunta fra Facebook e WhatsApp sarebbe seconda, in termini economici, solamente alla fusione tra AOL e Time Warner che si concretizzò nel 2000 e fu poi approvata dall’antitrust nel 2001. In quel caso fu AOL ad acquistare Time Warner per 164 miliardi di dollari.