Nel mondo quattro milardi di persone posseggono un telefono cellulare. Numerosi studi si sono susseguiti, nel corso degli anni, a proposito delle emissioni dei dispositivi mobili che ormai ci accompagnano nel corso dell’intera giornata. Ad oggi non è stata dimostrata una correlazione tra l’esposizione prolungata alle radizioni elettromagnetiche prodotte da un telefono cellulare od uno smartphone e problemi di salute. Purtuttavia, EWG (“Environmental Working Group”) ha deciso di riaprire il dibattito portando a conoscenza gli utenti dei livelli di emissione di tutti i principali modelli di telefonini disponibili sul mercato.
“Noi di EWG continueremo ad utilizzare i nostri telefoni cellulari”, si legge nelle pagine dedicate all’indagine “ma riteniamo che sintanto i ricercatori non avranno pubblicato dati certi (circa le conseguenze sulla salute, n.d.r.) i consumatori dovrebbero orientarsi sull’acquisto dei dispositivi con emissioni inferiori”.
Il database pubblicato da EWG contempla circa 1.000 modelli di telefonini e smartphone, anche di non recentissima fattura. La classifica dei dispositivi (i primi garantiscono emissioni più basse rispetto ai successivi) è liberamente consultabile facendo riferimento a questa pagina. La casella di ricerca a lato (Find your phonès radiation level) permette di individuare, all’interno dell’archivio di EWG, la scheda relativa al proprio telefono.
I valori sono espressi in watt per chilogrammo (W/kg) ed indicano il tasso di assorbimento specifico (SAR, Specific Absorption Rate) ossia la quantità di potenza da radiofrequenze assorbita dal corpo umano allorquando venga esposto ad un campo elettromagnetico. La FCC (Federal Communications Commission) ha imposto, negli Stati Uniti, un livello SAR massimo pari a 1,6 W/kg mentre in ambito europeo il limite è di 2 W/kg.