Il contenzioso tra UE e Apple per quanto riguarda Apple Pay, strumento per effettuare pagamenti contactless tramite iPhone o Apple Watch, sembra essere giunto a una conclusione.
Con un annuncio di poco fa, il Commissario europeo per la concorrenza Margrethe Vestager ha di fatto accettato la proposta di Apple. Il colosso di Cupertino, dunque, avrà tempo fino al 25 luglio per attuare modifiche che consentiranno agli sviluppatori di wallet di offrire pagamenti contactless tramite la tecnologia NFC. I pagamenti definiti come “tap and go“, così come altri sistemi (tra cui Face ID e Touch ID) saranno dunque disponibili anche per sistemi di pagamento di terze parti.
L’indagine in questione è iniziata a giugno 2020, a seguito di una serie di denunce. Da una prima analisi preliminare concentrata su Apple Pay, gli sforzi della Commissione europea si sono poi concentrati sulla tecnologia adottata per le transazioni contactless che, come determinato dalle ricerche, di fatto va a penalizzare i sistemi dei concorrenti.
Apple Pay e pagamenti NFC: accordo trovato tra Apple e UE
Alcuni risultati preliminari, risalenti al 2022, avevano paventato l’abuso di posizione dominante da parte di Apple che, impedendo di gestire pagamenti contactless via NFC su iPhone, andava di fatto ad escludere diverse aziende dall’ecosistema Apple.
Da allora l’UE ha forzato Apple per fornire pieno accesso ai pagamenti NFC, aprendo all’adozione di wallet e strumenti alternativi che fossero prodotti anche da altre compagnie. A gennaio 2024, Apple ha mostrato i primi segnali rispetto al desiderio di cambiare le proprie politiche di pagamenti, aprendo infine a sistemi alternativi ad Apple Pay.
Secondo quanto riportato, l’impegno preso dalla compagnia prevede diverse voci tra cui figurano l’eliminazione dell’obbligo per gli sviluppatori di avere una licenza come fornitore di servizi di pagamento o un accordo vincolante per accedere al sistema NFC e l’evoluzione dell’architettura HCE per conformarsi agli standard del settore.
Gli impegni presi da Apple nei confronti dell’UE sono vincolanti per 10 anni e, in caso di mancato rispetto, potrebbero comportare multe salate.