Le eSIM rappresentano la versione virtuale della SIM tradizionale. Anziché avere a che fare con un chip su supporto plastico da inserire in uno slot, con una eSIM è possibile abilitare lo smartphone a comunicare sulla rete dati di uno specifico operatore e con piano tariffario “ad hoc” semplicemente scansionando un codice QR. I dati della eSIM vengono infatti memorizzati all’interno del dispositivo, in un chip saldato sul circuito integrato.
In passato abbiamo visto nel dettaglio cos’è una eSIM e come funziona: con il lancio di iOS 16 Apple offre la possibilità di trasferire le eSIM da un iPhone all’altro via Bluetooth.
Per attivare il trasferimento delle eSIM è necessario che l’iPhone “di destinazione” abbia il modulo Bluetooth attivo, sia sbloccato e che, ovviamente, sia fisicamente nelle immediate vicinanze.
Perché la procedura vada a buon fine è necessario che l’operatore di telefonia mobile supporti il trasferimento delle sue eSIM da un telefono all’altro.
Al momento ciò è tutt’altro che scontato dal momento che iOS 16 è stato appena presentato in veste definitiva e la funzione per spostare le eSIM da un iPhone all’altro è ancora in “beta”.
Gli iPhone XS e successivi supportano una singola eSIM mentre tutti i modelli di iPhone 13 assicurano l’utilizzo di una configurazione dual eSIM.
Anche Google sta spingendo l’acceleratore sul supporto eSIM: Android 13 permette di effettuare connessioni multiple anche con un solo chip eSIM. I dispositivi possono infatti utilizzare il meccanismo multiple enabled profiles (MEP) che consente di abilitare più profili SIM su una singola eSIM.