Nonostante Google Maps sia considerata una delle punte di diamante della compagnia di Mountain View, questa è tutt’altro che perfetta.
Lo dimostra un clamoroso problema registrato sul territorio indiano, con un errore che ha portato i turisti alla ricerca del famoso tempio di Kollur Mookambika in un luogo sperduto, a 96 chilometri dalla meta prefissata.
L’errore, già segnalato da tempo, sembra essere riconducibile a un caso di omonimia tra luoghi di culto. Nel luogo segnalato da Maps è infatti presente un tempio dedicato alla dea Mookambika, sebbene si tratti di una struttura molto più piccola, che sorge nel villaggio di Nandalike.
Google Maps e il caso del tempio indiano: le segnalazioni senza esito degli scorsi mesi
Se in passato ciò ha portato a disguidi tra i turisti, l’errore di Google Maps ha amplificato tutto ciò, portando centinaia di veicoli a raggiungere il piccolo centro abitato, collocato a quasi cento chilometri dall’obiettivo reale. A rendere tutto surreale è il fatto che sono numerose le segnalazioni alla compagnia che, a quanto pare, non ha però ancora corretto tale segnalazione errata.
Questo incidente mette in luce una questione più ampia riguardante l’affidabilità delle applicazioni di navigazione come Google Maps, che conta oltre un miliardo di utenti attivi mensili. Sebbene l’applicazione sia stata fondamentale per fornire indicazioni precise e funzioni aggiuntive nel corso degli anni, tale errore dimostra che anche le piattaforme più popolari possono avere delle lacune.
Maps è ormai una piattaforma evoluta, capace di fornire informazioni accurate sui luoghi di interesse. Maps è infatti in grado di segnalare ascensori rotti, così come tante altre funzioni per facilitare la guida degli utenti. Tutta questa raffinatezza, di fronte a una caduta di questa portata, va però in secondo piano.