L’Electronic Privacy Information Center (EPIC) ha trasmesso una lettera alla Federal Trade Commission (FTC) statunitense invitando l’autorità a svolgere ulteriori indagini sull’operato di Google. Secondo l’organizzazione di Washington che si occupa della tutela dei diritti civili e della protezione della privacy dei consumatori, il colosso di Mountain View – con il lancio della funzionalità “Search Plus Your World” (ved. questi articoli) – potrebbe aver commesso una serie di violazioni in materia di antitrust.
Stando a quanto lamentato dai legali di EPIC, la strettissima integrazione tra il motore di ricerca “made-in-Mountain View” ed il social network Google+ solleverebbe importanti preoccupazioni in materia di libera concorrenza. “Il motore di ricerca di Google“, sempre secondo EPIC, “renderebbe i dati personali degli utenti più facilmente accessibili” ed, inoltre, chi si chiede se gli interventi recentemente applicati dai tecnici dell’azienda fondata dal duo Page-Brin siano compatibili con l’accordo stipulato con la stessa FTC (ved. questo nostro articolo in proposito).
La missiva firmata EPIC cita anche l’analisi di James Grimmelmann, professore associato presso la New York Law School e specializzato in materia di diritto online. L’integrazione Google-Google+ “provoca un’evidente frattura concettuale fra le cose che sono private e quelle che sono pubbliche in Rete“, ha dichiarato il docente che spiega come gli aggiornamenti introdotti inducano l’utente a ritenere che il suo diritto alla privacy sia stato in qualche modo eroso.
Google, da parte sua, attraverso le parole dei suoi portavoce, ha gettato acqua sul fuoco spiegando come l’obiettivo primario della società consiste nell’offrire, per ciò che riguarda il motore di ricerca, i risultati più rilevanti possibile. “Ecco perché per anni abbiamo lavorato sulle funzionalità di ricerca sociale in modo da aiutare gli utenti a cercare le informazioni più rivelanti provenienti dalle proprie connessioni sociali, indipendentemente dal sito sul quale ci si trova“, si osserva dall’azienda oggi guidata da Larry Page. “Search Plus Your World non interviene in alcun modo su coloro che sono autorizzati a visualizzare un contenuto, semplicemente aiuta gli utenti a riscoprire informazioni alle quali hanno sempre avuto accesso. Ci siamo ben concentrati sulle impostazioni legate alla trasparenza ed al controllo del flusso di dati da parte degli utenti“.