Eolas contesta una violazione di brevetto a numerose società

Eolas parte nuovamente all'attacco. Dopo aver fatto causa a Microsoft per violazione di brevetto e dopo essersi accordata con il colosso di Redmond per il versamento di una somma risarcitoria, Eolas muove adesso contro una serie di aziende, tra le qu...

Eolas parte nuovamente all’attacco. Dopo aver fatto causa a Microsoft per violazione di brevetto e dopo essersi accordata con il colosso di Redmond per il versamento di una somma risarcitoria, Eolas muove adesso contro una serie di aziende, tra le quali Apple, Adobe e Yahoo.

Eolas ha sempre dichiarato di essere stata la prima ad avere messo a punto il concetto di browser in grado di supportare dei plug-in. A causa dell’esistenza di un brevetto di Eolas (il n° 5.838.906, “Distributed hypermedia method for automatically invoking external application providing interaction and display of embedded objects within a hypermedia document“), Microsoft fu costretta – dopo una lunghissima serie di scontri in tribunale – a modificare il comportamento di Internet Explorer per quanto concerne l'”attivazione” degli oggetti ActiveX presenti nelle pagine web.
L’accordo di fine Agosto 2007 tra Eolas e Microsoft evitò nuove udienze: ancor’oggi non è dato sapere l’entità, dal punto di vista economico, dell’intesa.

La nuova azione legale avviata da Eolas ha come oggetto sostanzialmente le stesse tematiche e prende di mira aziende che hanno qualcosa a che fare con l’attivazione di funzionalità interattive all’interno dei browser web. Oltre ad Apple, Adobe e Yahoo, sarebbero nella “lista nera” anche Amazon, Blockbuster, Citigroup, eBay, Frito-Lay, Go Daddy, J.C. Penney, JPMorgan Chase, Office Depot, Perot Systems, Playboy Enterprises, Staples, Sun Microsystems, Texas Instruments e YouTube.

Teatro della nuova battaglia legale sarà la corte federale di Tyler, in Texas.

Per maggiori informazioni sulla diatriba Eolas-Microsoft, suggeriamo di fare riferimento a queste notizie.

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