I rivenditori di telefoni cellulari saranno obbligati ad esporre le informazioni circa le emissioni prodotte da ciascun dispositivo commercializzato. E’ quanto ha deciso la città di San Francisco, negli Stati Uniti, che – in mancanza di studi scientifici certi che attestino l’eventuale nocività delle emissioni dei telefoni cellullari – ha deciso di giocare d’anticipo nell’ottica della tutela della salute del cittadino.
La normativa è stata approvata nonostante il parere contrario dell’industria della telefonia mobile che considera l’apposizione di etichette che informano circa le emissioni di ogni dispositivo in vendita come una possibile minaccia per il business.
I rivenditori dovranno quindi mostrare, accanto a ciascun modello di telefonino, undici punti-chiave tra i quali anche il tasso di assorbimento specifico (SAR, Specific Absorption Rate) ossia la quantità di potenza da radiofrequenze assorbita dal corpo umano allorquando venga esposto ad un campo elettromagnetico. Il valore SAR varia da telefono a telefono: tutti i dispositivi venduti negli States, tuttavia, devono garantire valori inferiori a 1,6 watt per chilogrammo (in ambito europeo il limite è di 2 watt per chilogrammo).
John Walls, portavoce della Wireless Association, ha criticato il provvedimento ritenendo che possa confondere gli utenti inducendoli a pensare che “alcuni telefoni possano essere più sicuri di altri“. Secondo Walls non è possibile giungere ad una tale affermazione perché non esistono studi scientifici a supporto.
Numerosi studi si sono susseguiti, nel corso degli anni, a proposito delle emissioni dei dispositivi mobili che ormai ci accompagnano nel corso dell’intera giornata. Ad oggi non è stata dimostrata una correlazione tra l’esposizione prolungata alle radizioni elettromagnetiche prodotte da un telefono cellulare od uno smartphone e problemi di salute. Purtuttavia, EWG (“Environmental Working Group“) ha da tempo deciso di aprire il dibattito portando a conoscenza gli utenti dei livelli di emissione di tutti i principali modelli di telefonini disponibili sul mercato.
“Noi di EWG continueremo ad utilizzare i nostri telefoni cellulari“, si era dichiarato da EWG “ma riteniamo che sintanto i ricercatori non avranno pubblicato dati certi (circa le conseguenze sulla salute, n.d.r.) i consumatori dovrebbero orientarsi sull’acquisto dei dispositivi con emissioni inferiori“.
Il database pubblicato da EWG contempla circa 1.000 modelli di telefonini e smartphone, anche di non recentissima fattura. La classifica dei dispositivi (i primi garantiscono emissioni più basse rispetto ai successivi) è liberamente consultabile facendo riferimento a questa pagina. La casella di ricerca a lato (“Find your phonès radiation level“) permette di individuare, all’interno dell’archivio di EWG, la scheda relativa al proprio telefono.