Il lancio del social network Google+ è destinato, evidentemente, a causare un vasto terremoto in casa della società di Mountain View. Già negli scorsi giorni si è assistito a modifiche “visuali” applicate alle storiche home page del motore di ricerca e dei principali servizi correlati. Adesso si pensa ad un cambio di nome per Picasa e Blogger che potrebbero divenire, rispettivamente Google Photos e Google Blogs.
La modifica, che potrebbe interessare anche altri servizi di Google, dovrebbe essere ormai cosa certa ma un annuncio ufficiale non arriverà prima di sei settimane.
Sebbene, ad una prima analisi, il cambio di nome potrebbe risultare una manovra rischiosa (si tratta, in definitiva, di “marchi” ormai ampiamente conosciuti tra gli utenti), la novità sembra inquadrarsi nel piano, di più vasto respiro, che mira ad imporre Google+ come alternativa a Facebook. Offrendo tutti i servizi in maniera integrata e rendendoli accessibili e fruibili direttamente dal social network appena varato, Google conta di acquisire nuovi utenti e, soprattutto, di indurre coloro che oggi usano Facebook a passare sull’altra sponda.
Da poche ore Google ha poi disattivato il suo servizio “Realtime Search” che consentiva di ottenere aggiornamenti in tempo reale da blog e social network quali Facebook e Twitter. Stando a quanto riferitoci, la motivazione risiederebbe nella scadenza di un accordo precedentemente raggiunto con Twitter e non è chiaro se la società di Larry Page e Sergey Brin intenda rinnovare l’intesa.
Probabilmente gli sforzi sono adesso tutti concentrati su Google+ e gli altri social network sono sempre più considerati come piattaforme rivali.
“Twitter è stato un partner di valore per l’intero periodo di un biennio“, ha comunque voluto rimarcare un portavoce di Google, “per questo motivo restiamo aperti per valutare altre tipologie di collaborazione, in futuro“. I responsabili di Twitter hanno confermato la cessazione dell’accordo con Google spiegando che un’analoga funzionalità per l’invio dei flussi dei tweet, in tempo reale, continua ad essere messo a disposizione di grandi aziende come Microsoft, Yahoo!, NTT Docomo, Yahoo! Japan e di alcune realtà di più piccole dimensioni. “Stiamo lavorando con Google su altri fronti“, si è aggiunto da Twitter.