In questi si giorni parla più del previsto di Gemini, il modello di intelligenza artificiale di Google. Non è di certo un caso, perché il colosso di Mountain View ha presentato tantissime novità proprio legate all’integrazione dell’AI nei suoi prodotti e servizi durante la conferenza I/O 2024. Ma perché Big G ha optato proprio per questo nome? Finalmente c’è una risposta ufficiale.
Perché il modello AI di Google si chiama Gemini?
Oggi tutti lo conoscono come Gemini, ma durante le prime fasi del suo sviluppo il suo nome provvisorio era Titan, Titano, che è anche il nome della luna più grande di Saturno. Per Jeff Dean, co-responsabile tecnico del modello AI, non era molto convincente e bisognava pensarne un altro, sempre però riferito allo spazio.
Il nome Gemini ha molteplici riferimenti. È un termine latino che tradotto significa “Gemelli“, certo, ma è anche il nome della costellazione zodiacale del cielo settentrionale associata ai gemelli mitologici greci Castore e Polluce, che riflette la fusione di Google Brain e DeepMind avvenuta nel 2023 per dare poi vita a Google DeepMind.
«Volevamo avvicinare i nostri team impegnati sul language modeling e ho sentito che l’aspetto duplice del nome ‘Gemini’ era perfetto. In questo caso i gemelli sono le persone dei precedenti team Brain e DeepMind rispettivamente, che hanno poi iniziato a lavorare insieme su questo ambizioso progetto di modello multimodale», spiega Jeff Dean in un post pubblicato sul blog dell’azienda.
Ma c’è anche un’altra fonte di ispirazione legata allo spazio, ovvero il primo programma di lancio sulla luna della NASA (1965 – 1968). Il nome? Programma Gemini, fondamentale per qualcosa di ancora più grande, il programma Apollo. Dean racconta di aver pensato anche a questo e di aver proposto il nome in un commento su un documento a cui il team stava lavorando.
«Il nome mi ha subito convinto, perché lo sforzo gigantesco di formazione dei LLM era in sintonia con lo spirito di lancio dei razzi», racconta Oriol Vinyals, co-responsabile tecnico di Gemini. «È stato assolutamente appropriato chiamare Gemini il progetto più ambizioso in cui ci siamo mai avventurati».