È stato appena pubblicato un aggiornamento della classifica Top500, elaborata dalla International Supercomputing Conference, che offre l’elenco completo dei computer più veloci al mondo. In prima posizione si piazza adesso il supersistema Titan, in forza presso l’Oak Ridge National Laboratory (Stati Uniti), resosi capace di elaborare informazioni al ritmo di 17,59 petaFLOP/s.
Abbreviazione di FLoating point Operations Per Second, il valore FLOPS indica il numero di operazioni in virgola mobile eseguite in un secondo dall’unità di elaborazione centrale (CPU). Un petaFLOP equivale a 1015 FLOPS.
Titan è un sistema Cray XK7 che contiene 18.688 nodi, ciascuno dei quali costituito da un processore AMD Opteron 6274 a 16 core e da un GPU NVIDIA Tesla K20X. Il supercomputer è altresì dotato di 710 terabyte di memoria ed è utilizzato, presso l’Oak Ridge National Laboratory per effettuare elaborazioni scientifiche particolarmente impegnative. Titan può offrire un valido aiuto nei calcoli computazionali effettuati nel corso di ricerche avanzate sui nuovi materiali (per lo sviluppo delle nuove generazioni di generatori e motori elettrici), sul comportamento dei combustibili, sul funzionamento delle centrali nucleari statunitensi.
Quello che solo lo scorso giugno era il supercomputer più performante del mondo – il Sequoia – viene ora fatto scivolare in seconda posizione. Sequoia lavora al ritmo di 16,3 petaFLOPS ed è basato sull’architettura Blue Gene/Q di IBM (vedere l’articolo Un supercomputer di IBM torna ai vertici, settima l’Italia).
Scende al nono posto il supersistema Fermi, installato nelle strutture CINECA, il consorzio interuniversitario senza scopo di lucro con sede a Casalecchio di Reno. Il sistema italiano, composto da quasi 164.000 core Power A2, è accreditato di una performance pari a 1,7 petaFLOPS ed è stato realizzato con la collaborazione di IBM. “Fermi” offre un incredibile ausilio per l’attività dei ricercatori tricolore, soprattutto a coloro che si occupano di chimica computazionale (studio di materiali innovativi), di astrofisica, di scienze ambientali, di bioinformatica e di studi sul funzionamento dei meccanismi cerebrali.
La “Top500” è dominata dai sistemi multicore:l’84,6% usano 6 o più core; il 46,2% otto o più core. Per larga parte di tratta di processori Intel (76%), seguono gli AMD Opteron (12%) e gli IBM Power (10,6%).
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