Il tema dei servizi torrent e del download peer-to-peer è spesso considerato un tabù essendo un’attività illegale, nel momento in cui la condivisione di file avviene tra il possessore di un bene e chi invece non lo possiede, consentendo l’accesso gratuito a contenuti normalmente a pagamento. Tutti gli internauti hanno però utilizzato almeno una volta piattaforme P2P per accedere a uno o più contenuti multimediali, per puro svago o magari per necessità lavorative o di ricerca, e si saranno recati almeno una volta su RARBG, ora ufficialmente chiuso dai gestori.
RARBG chiude per sempre
Tale sito Web, fondato nel 2007 e tra i più usati al mondo dal 2014 al 2023, è stato oggetto di molteplici controversie nel corso degli ultimi anni. Stati Uniti e Bulgaria lo hanno inserito tra i bersagli prioritari per le forze dell’ordine, pronte a dare caccia a chiunque fosse collegato alla gestione del portale. L’indirizzo di RARBG e altri suoi proxy, invece, erano bloccati in Italia dal 2017 e in altri Paesi di tutto il mondo dal 2014.
Tra un blocco e un altro, i più furbi hanno comunque ottenuto accesso a RARBG sfruttando VPN o altri stratagemmi, ma ora ciò non sarà più possibile.
Con un comunicato giunto come un fulmine a ciel sereno, lo staff ha infatti dichiarato che non RARBG non potrà più esistere a causa dei prezzi dei datacenter in Europa, in aumento per colpa dell’inflazione; a causa del coinvolgimento di alcuni membri nel conflitto russo-ucraino (da entrambi i lati, specificano nel breve post); e a causa del COVID, i cui effetti collaterali impediscono tutt’oggi ad alcuni gestori di lavorare.
Insomma, una chiusura improvvisa che ha scioccato la comunità, e che determina la fine di una realtà storica su Internet.