“Wow, a tutela del copyright Dropbox effettua addirittura il controllo dei contenuti pubblicati negli account personali dei suoi utenti“. Questa, più o meno, la traduzione in italiano di un messaggio pubblicato su Twitter da un utente di Dropbox che, in poche ore, è stato subito ripubblicato migliaia di volte. In realtà, Dropbox effettua da anni un controllo automatizzato sui contenuti caricati online, sui propri profili personali dagli utenti ma soltanto quando i file vengono condivisi online privatamente oppure pubblicamente.
Diversamente rispetto a quanto indicato dall’autore del tweet, inoltre, i file oggetto della “contestazione” da parte di Dropbox non sono stati eliminati ma semplicemente bloccati in fase di condivisione.
Dropbox utilizza un sistema di hashing per cercare di stabilire, in modo del tutto automatizzato, “l’identità” dei file che vengono caricati e condivisi online. Per maggiori informazioni sulle firme digitali e sugli algoritmi di hashing, suggeriamo la lettura dell’articolo MultiHasher: verificare l’integrità di qualunque file in Windows.
Basti sapere che l’hash è una sorta di “impronta digitale” che permette di stabilire univocamente se il contenuto di un file sia identico a quello di un altro.
Così, Dropbox – come altri servizi similari – può stabilire, attingendo ad un database esterno, se un file contenga o meno materiale protetto dalle normative a tutela del diritto d’autore.
I file caricati su Dropbox, così come su altri strumenti per l’hosting di file “sulla nuvola”, vengono automaticamente crittografati. Ma è Dropbox stessa che detiene le chiavi private per la decodifica dei file: per questo motivo, i contenuti possono essere analizzati in maniera automatizzata.
Per questo motivo, uno dei suggerimenti più gettonati consiste nel cifrare in proprio – per godere di un livello di sicurezza aggiuntivo – le informazioni che si caricano online su Dropbox:
– La sicurezza dei dati su Dropbox: come funzionano il client, l’autenticazione a due fattori e la cifratura dei file
– Proteggere i file su Dropbox e accedere alle cartelle cifrate dai dispositivi Android
wow. @dropbox DMCA takedown in personal folders . . . this is new to me. http://t.co/fSKxJUrFus—
darrell whitelaw (@darrellwhitelaw) March 30, 2014