Microsoft ha appena fatto uno di quegli annunci che tendono a lasciare il segno. Nel prossimo futuro, utenti privati, professionisti e aziende non potranno più installare il driver stampante attraverso Windows Update. L’intento della società di Redmond è quello di esortare i produttori di stampanti a usare un driver standardizzato, sia che si tratti di stampanti USB che di stampanti di rete.
Il driver di stampa sul quale si vuole puntare d’ora in avanti si chiama Microsoft IPP Class Driver: fornisce pieno supporto per tutte le stampanti a loro volta compatibili Mopria.
Cosa sono Mopria e il Microsoft IPP Class Driver
Nel 2013 nomi quali Canon, HP, Samsung e Xerox, ai quali si sono poi aggiunti Brother, Epson, Qualcomm, Microsoft, Lexmark, Kyocera, Adobe e molti altri, hanno costituito la Mopria Alliance con l’obiettivo di promuovere la semplicità e l’interoperabilità nella stampa mobile. L’appellativo Mopria deriva infatti dalla combinazione di “mobile” e “print” sottolineando il focus principale dell’organizzazione sulla stampa dai dispositivi mobili.
Il Microsoft IPP Class Driver è un driver di stampa sviluppato che offre un’implementazione standard del protocollo IPP (Internet Printing Protocol) per consentire la stampa da dispositivi Windows alle stampanti compatibili. Il protocollo HTTP funge da base per tutte le comunicazioni.
Il driver stampante cambia pelle e sparisce da Windows Update
La standardizzazione voluta da Microsoft porterà a una progressiva rimozione dei driver di stampa da Windows Update e in generale dai server dell’azienda guidata da Satya Nadella.
Gli attuali driver delle stampanti sono infatti già considerati legacy se non poggiano su IPP-Mopria. Nel documento di supporto appena condiviso da Microsoft, la società afferma che i driver di stampa v3 e v4 sono ormai considerati alla fine del loro ciclo di vita.
I driver di stampa legacy v3 e v4
I driver legacy v3 furono introdotti ai tempi di Windows 95 e poggiano su un’architettura basata su file .INF e .DLL.
L’introduzione dei driver legacy v4, invece, risale a Windows 8 e Windows Server 2012. Utilizzano un più recente modello di driver basato su XPS (XML Paper Specification) e offrono un’architettura più moderna e flessibile rispetto ai predecessori.
Poiché, come ammette Microsoft, si tratta di una modifica piuttosto impattante, il “pensionamento” dei vecchi driver di stampa avverrà in più tappe lungo un percorso di circa 4 anni.
Il cronoprogramma di Microsoft per l’abbandono dei vecchi driver di stampa in Windows
A partire dal 2025 i produttori non avranno più titolo per pubblicare nuovi driver di stampa e renderli disponibili tramite Windows Update. I driver esistenti potrebbero essere ancora aggiornati.
Nel 2026 Microsoft offrirà in prima battuta i driver standardizzati iniziando a nascondere quelli legacy. Infine, nel corso del 2027, i driver di stampa sviluppati da terze parti non saranno più aggiornati attraverso Windows Update. L’unica eccezione alla regola sono gli aggiornamenti che risolvono problemi di sicurezza.
Cosa cambia davvero per gli utenti
Per gli utenti di qualunque versione di Windows, al momento non cambia nulla. I produttori di stampanti, inoltre, possono continuare a inviare i loro driver nell’ambito del programma Microsoft WHCP (Windows Hardware Compatibility Program): solo a partire dal 2026 i nuovi driver di stampa trasmessi a Microsoft per la convalida e la firma non saranno più distribuiti mediante Windows Update.
Come osserviamo nell’articolo sul supporto delle schede di rete WiFi 7 in Windows 10, Microsoft dice chiaramente che nulla vieta ai produttori, anche dopo il 2026, di continuare a distribuire driver per le stampanti attraverso le loro piattaforme e siti Web.
Quello che cambia è che Windows, con tutte le versioni ed edizioni, punta sui driver IPP-Mopria rappresentando questi ultimi uno strumento per far colloquiare il sistema con qualunque stampante (USB o di rete) senza dover installare ogni volta un driver diverso.
Il documento Guida alla progettazione delle app a supporto della stampa descrive le “fondamenta” da usare per puntare sul nuovo approccio voluto da Microsoft che guarda alla compatibilità e all’interoperabilità.
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