Samsung impiegherà almeno un anno per risollevarsi economicamente dopo l’affaire Galaxy Note7 ma, stando alle ultime notizie, la situazione è ancora più critica per una delle sue società controllate: SDI.
L’azienda ha una lunga storia (fu fondata negli anni ’70 grazie a una joint venture con la giapponese NEC per realizzare – almeno inizialmente – valvole elettroniche o tubi a vuoto) ma in questi mesi sta cercando di convincere i partner che le esplosioni verificatesi sui Note7 sono da considerarsi un incidente isolato che non impatterà in alcun modo sull’affidabilità delle batterie prodotte oggi e in futuro.
Samsung SDI è fornitrice, tra le altre, di Apple che – stando a fonti vicine alla società – starebbe iniziando a valutare l’offerta di altre aziende.
A questo punto gli azionisti di SDI avrebbero richiesto all’azienda un “cambio di rotta”. Il suggerimento è quello di estendere il business alle batterie per le auto elettriche (a gennaio, al salone di Detroit, SDI aveva presentato un’innovativa batteria capace di consentire la percorrenza di circa 600 chilometri con un’unica ricarica) e ai sistemi basati sull’impiego di energie rinnovabili.
L’impatto dello sfortunatissimo Galaxy Note7 è stato devastante ma se Samsung riuscirà a smaltire le perdite, il quadro per SDI sembra a tinte fosche.
Attualmente SDI detiene il 23% del mercato delle batterie per i dispositivi mobili.