Il dominio AI.com passa da OpenAI a xAI di Elon Musk: che sta succedendo?

In un modo o nell’altro, si torna sempre a parlare dei due argomenti di maggior tendenza degli ultimi mesi: ChatGPT (OpenAI) e Elon Musk. Questa volta c’è da segnalare il destino di AI.com, che all’inizio sembrava fosse stato acquistato da OpenAI per reindirizzarlo all’interfaccia web di ChatGPT. Ora però il dominio è passato nelle mani di Elon Musk e infatti reindirizza a X.ai, sito web di xAI, il gruppo di ricerca che studia “la natura dell’universo”.

I domini vengono acquistati e venduti ogni giorno, non è di certo questa una notizia. C’è però da dire che di solito i domini .com composti solo da due lettere sono molto rari e anche molto costosi, soprattutto quelli che rimandano ad abbreviazioni familiari. Il passaggio di AI.com ad OpenAI, secondo alcuni report, sarebbe costato di sicuro più di 4 milioni di dollari. Un prezzo spinto verso l’alto dal clamore intorno all’intelligenza artificiale.

Perché tanto interesse per AI.com?

Non sappiamo quali fossero i piani di OpenAI a riguardo, e non lo scopriremo mai. L’organizzazione no profit non ha mai ufficialmente confermato di aver acquistato il dominio, e nemmeno Musk lo ha fatto (almeno per il momento). Ma perché due colossi di tale calibro dovrebbero contendersi questo dominio? ChatGPT, ad oggi, è il marchio più riconoscibile nel settore dell’intelligenza artificiale, difficile dunque pensare che fosse necessario un investimento di milioni di dollari per renderlo ancora più di successo.

L’organizzazione xAI di Elon Musk (alla guida di Tesla e SpaceX, nonché proprietario di X) è formata da accademici e ingegneri che lavorano, come si legge sul sito, per “comprendere la vera natura dell’universo“. Ad oggi nessun progresso è stato segnalato, quindi perché – anche in questo caso – investire tanti milioni per un dominio?