L’altolà a Google, questa volta, arriva dal governo francese. Mancano infatti poche ore all’applicazione delle nuove regole sulla privacy e la gestione dei dati personali degli utenti (dovrebbero entrare in vigore domani 1 marzo) che la società di Mountain View ha illustrato nelle scorse settimane.
La società fondata da Larry Page e Sergey Brin aveva gettato acqua sul fuoco spiegando che l’approccio usato d’ora in avanti ha come obiettivo quello di riunire in un’unica soluzione tutte le varie policy sulla privacy pubblicate, nel corso degli anni, da Google per l’impiego di ciascuno dei suoi servizi. I chiarimenti erano giunti, all’inizio del mese, da Peter Fleischer, uno dei responsabili delle politiche adottate da Google in materia di privacy e tutela dei dati personali, in risposta alla richiesta di chiarimenti pervenuta dalla Commissione Europea (ved. questo nostro articolo di approfondimento).
A distanza di poche ore dal varo delle nuove disposizioni, è il CNIL – autorità francese che si occupa di tutela della privacy – che chiede a Google di posticiparne l’applicazione. La richiesta è stata indirizzata direttamente al CEO di Google, Larry Page, rimarcando nuovamente le preoccupazioni emerse in sede europea. Secondo la visione del CNIL, la policy presentata da Google non rispetterebbe “i requisiti contenuti nella direttiva europea sulla protezione dei dati“. Stando all’autorità d’Oltralpe, per l’utente medio sarebbe praticamente impossibile comprendere il nuovo impianto e come i dati vengono raccolti. La nuova impostazione, inoltre, farebbe emergere dubbi sulle pratiche di Google soprattutto per ciò che riguarda l’utilizzo delle informazioni elaborate “incrociando” i dati emersi dai vai servizi dell’azienda.
Nell’attesa che, entro metà marzo, venga recapitato a Google un questionario volto a chiarire in che modo vengano riutilizzati i dati degli utenti, il CNIL ha chiesto all’azienda di rimandare l’adozione della nuova policy sulla privacy.
Fleischer ha immediatamente risposto alla missiva redatta dal CNIL spiegando che Google ha provato ad incontrarsi con le autorità francesi ma che ogni tentativo è andato a vuoto. Il responsabile di Google conclude insistendo che la nuova politica sulla privacy in corso d’adozione da parte dell’azienda “rispetta tutti i principi e le normative europee sulla tutela dei dati personali“. La richiesta avanzata dal CNIL non è quindi stata accolta ed è assai probabile che domani l’azienda di Mountain View volti pagina così come programmato.
Ma cosa cambia per gli utenti?
L’aspetto più evidente è che Google è in procinto di “condensare”, in un’unica soluzione, tutte le policy sulla privacy sinora utilizzate nei suoi 70 differenti servizi online. La cronologia dell’utente e tutti i dati che lo riguardano (ricerche, elenchi dei contatti, cronologia della navigazione,…), inoltre, dovrebbero essere uniti fra loro (a questo indirizzo è pubblicata un’anteprima della nuova impostazione).
Per saperne di più, è bene fare mente locale sui servizi Google che si utilizzano e che si sono usati in passato. Tra di essi possono esserci, a titolo esemplificativo, il motore di ricerca vero e proprio, Gmail, YouTube, Chrome, Blogger, Picasa, Google Plus, Google Voice, Analytics, Docs, Maps, Music, Groups, Books, Wallet, Reader, Latitude e Feedburner (su Wikipedia è presente una lista completa dei servizi firmati dal colosso statunitense).
Per verificare con esattezza quali dati, legati alla vostra identità, sono conservati da Google, è possibile fare riferimento all’apposita “Dashboard“. Raggiungibile cliccando qui (è necessario effettuare il login con le proprie credenziali), la “Dashboard” consente anche di verificare quali dati, relativi alla propria identità ed alle attività espletate in Rete, sono in possesso del colosso di Mountain View. Tra le informazioni consultabili, infatti, vi è anche la lista delle ricerche effettuate utilizzando il motore di ricerca ed un’opzione che consente di annullarne, in futuro, la memorizzazione e quindi la conservazione sui server di Google.
Più prodotti Google l’utente è solito impiegare, maggiore è il quantitativo di dati che i server della società fondata da Page e Brin memorizzeranno: cronologia delle ricerche, posta elettronica, blog e siti informativi consultati, video visualizzati su YouTube, attività, elenchi di acquisti, “news alerts”. La “dashboard”, termine che in italiano può essere tradotto come “cruscotto”, “pannello di controllo”, offre una panoramica completa su queste informazioni.
Va osservato che i dati conservati da Google e relativi alle operazioni espletate dall’utente utilizzando i servizi della società fondata da Larry Page e Sergey Brin sono associati ed associabili ad una specifica persona e quindi ad un determinato indirizzo e-mail solo se lo stesso utente, possessore di un account, risulta “loggato” (allorquando, in una qualsiasi delle pagine di Google, motore di ricerca compreso, nell’angolo in alto a destra compaia l’indirizzo di posta elettronica dell’utente; da qui, la pratica seguita dai più “smaliziati” che consiste nell’effettuare il login solo quando strettamente necessario…).
Dal momento che alcuni fruitori dei servizi di Google potrebbero non essere a conoscenza, ad esempio, della presenza della funzionalità Cronologia web – che registra tutte le ricerche effettuate in Rete – illustriamo brevemente ove sia possibile recuperare tutte le informazioni in merito.
Per visionare la Cronologia web eventualmente memorizzata, è necessario effettuare il login alla “Dashboard” quindi cliccare sul link Gestisci account quindi su Vai alla cronologia web, in basso (in alternativa si può raggiungere la medesima schermata usando questo link diretto). Da qui è possibile verificare subito se Google abbia o meno conservato informazioni relative alle ricerche via a via operate.
Chi volesse sospendere la memorizzazione delle informazioni relative alle ricerche condotte su Google, può cliccare sull’apposito pulsante. In alternativa, è possibile eliminare singoli elementi o tutte le informazioni sin qui registrate sui server dell’azienda.
E’ possibile effettuare un’operazione identica anche nel caso di YouTube rimuovendo l’intera cronologia. Dalla “Dashboard” basta cliccare su Gestisci impostazioni sulla privacy, in corrispondenza della voce YouTube, selezionare Gestione video nella barra degli strumenti, su Pause viewing history quindi su Cancella tutta la cronologia visualizzazioni. Da “Cronologia delle ricerche“, si potrà fare clic su Sospendi cronologia delle ricerche e su Cancella tutta la cronologia delle ricerche.