Il lavoro che i tecnici di Microsoft stanno svolgendo con WSL (Windows Subsystem for Linux) sembra convincere sempre di più.
Un’ulteriore conferma arriva da Docker che ha annunciato come le prossime versioni dell’applicazione nativa per Windows desktop non si appoggerà più ad Hyper-V ma sfrutterà WSL 2, in arrivo con Windows 10 20H1 (Windows 10 20H1, le novità del nono aggiornamento) tra aprile e maggio 2020.
Come abbiamo visto nell’articolo Linux in Windows: come, quando e perché utilizzarlo, WSL è un layer software che permette di eseguire un’interfaccia compatibile con il kernel Linux e avviare le principali distribuzioni con la possibilità di installare i pacchetti software più noti (anche in modalità grafica).
La “seconda incarnazione” di WSL userà un kernel Linux originale (di preciso la versione stabile 4.19) non rendendo più necessario impiegare un layer che effettui la “traduzione” tra le attività poste in essere dalle app Linux e le normali chiamate di sistema.
WSL 2, come più volte evidenziato, consentirà di ottenere prestazioni nettamente migliori rispetto alla versione attuale ed è proprio per questo motivo che Docker ha scelto di percorrere questa nuova strada.
https://t.co/ykIgTEofxf the future of Docker Desktop on Windows will leveraged #WSL2, for better performances, and unlocking new capabilities 🙂
— Simon Ferquel (@sferquel) 17 giugno 2019
Simon Ferquel, uno degli ingegneri software impegnati sul progetto Docker, ha confermato la nuova impostazione in un tweet aggiungendo che una versione di anteprima sarà disponibile già nel corso nel mese di luglio: in questo modo i partecipanti al programma Windows Insider (Microsoft pubblica le versioni di anteprima di Windows 10 20H1 in formato ISO) potranno eseguire in anteprima app containerizzate con Docker e WSL 2.
Per maggiori informazioni sulla containerizzazione suggeriamo la lettura degli articoli Docker, cos’è e come funziona la containerizzazione delle applicazioni e Macchine virtuali e container: qual è la differenza.
Secondo Ferquel, rispetto a una soluzione tradizionale di Linux caricato all’interno di una macchina virtuale standard, “il tempo richiesto per avviare WSL 2 e il daemon di Docker dopo un avvio a freddo si è rivelato incredibilmente contenuto: appena 2 secondi sul notebook che utilizziamo per lo sviluppo contro le decine di secondi richiesti dell’attuale versione di Docker Desktop“.
WSL 2, inoltre, può utilizzare l’allocazione dinamica della memoria e permettere l’accesso a tutte le CPU disponibili sulla macchina host: per il nuovo Docker Desktop diventerà così molto più semplice gestire le risorse e svolgere attività intensive molto più velocemente.
Per la condivisione dei file con i container Docker, non sarà neppure più richiesta l’attivazione di Samba che ha fino ad oggi creato non pochi mal di testa a utenti e amministratori in ambito aziendale.