DMA: Apple, Meta, TikTok portano in tribunale niente meno che la Commissione Europea

La Corte di Giustizia dell'Unione Europea conferma di aver ricevuto quattro contestazioni firmate Apple, Meta e Bytedance (TikTok). Le aziende contestano la designazione a gatekeeper per alcuni loro prodotti e servizi chiamando direttamente in causa la Commissione Europea.

Il Digital Markets Act (DMA) è una normativa vigente nel territorio dell’Unione Europea che mira a regolare il potere delle principali piattaforme digitali, note come gatekeeper. La legge stabilisce cosa sono i gatekeeper e impone loro adempimenti, obblighi e divieti. DMA vuole promuovere un mercato digitale equo e competitivo, consentendo alle imprese e ai consumatori di beneficiare delle migliori opportunità, senza che pochi soggetti privati possano esercitare comportamenti monopolistici.

Le nuove regole imposte dal DMA vanno ad impattare sul funzionamento di molteplici prodotti e servizi chiamando le società sviluppatrici a una maggiore aperturainteroperabilità con le piattaforme concorrenti. Ecco quindi che, ad esempio, le app di messaggistica devono poter colloquiare reciprocamente accettando i messaggi e i contenuti multimediali provenienti da altri strumenti di comunicazione; gli app store non possono più utilizzare pratiche anticoncorrenziali; gli sviluppatori che pubblicano le loro app devono poter scegliere metodi di pagamento alternativi a quelli di uno specifico vendor; gli utenti devono poter effettuare il sideloading delle applicazioni (senza passare ad esempio per l’App Store di Apple su iOS…) e devono essere altresì messi nelle condizioni di esportare e trasferire altrove i loro dati.

Apple, Meta e TikTok (Bytedance) non vogliono essere gatekeeper e chiamano in giudizio la Commissione Europea

Aziende come Apple, Meta e Bytedance sono determinate a non accettare di buon grado il loro inquadramento a gatekeeper voluto dalla Commissione Europea e si accingono a dare battaglia in tribunale.

La Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha confermato di aver effettivamente ricevuto quattro denunce formali, due da parte di Apple e una ciascuna da Meta e TikTok. I ricorrenti contestano la decisione della Commissione Europea di inserire come gatekeeper i loro prodotti e servizi.

Secondo Bytedance, TikTok non dovrebbe essere considerato un gatekeeper ai sensi del DMA, date le sue dimensioni. Meta, con osservazioni simili, intende contestare la classificazione di gatekeeper per i suoi servizi Messenger e Marketplace. Sembra invece che non abbia intenzione di mettere in discussione lo “status” di piattaforme come Facebook, Instagram e WhatsApp.

Da parte loro, invece, i legali di Apple osservano che il browser Safari non può essere considerato come un singolo prodotto ai fini regolatori bensì debba essere valutato in tre versioni differenti.  L’argomentazione è stata già respinta dalla Commissione Europea che ha deciso di avviare ulteriori indagini su iPadOS e iMessage.

Stando a fonti ben informate, Microsoft potrebbe aggiungersi al trio presentando a sua volta una contestazione. E ciò nonostante l’azienda di Redmond stia adeguando Windows 10 e Windows 11 alle prescrizioni contenute nel DMA entro il termine del 6 marzo 2024. Abbiamo visto che un solo nuovo file di configurazione permetterà di disinstallare Edge dal sistema operativo.

Alphabet e Amazon, gli altri due gatekeeper individuati dalla Commissione, sembrano invece adeguarsi alle norme senza passare al contrattacco.

Un braccio di ferro che vale miliardi

Essere designati come gatekeeper in Europa ha implicazioni significative in termini economici per le aziende del settore tecnologico. I colossi individuati come gatekeeper devono infatti fare ingenti investimenti per adeguare i loro prodotti e servizi alle rigide regolamentazioni. Soltanto rendere i loro servizi interoperabili con quelli della concorrenza, richiede investimenti significativi in sviluppo e adattamenti tecnici assolutamente non banali (con il rischio di rendere i sistemi meno sicuri…). Vi è poi la necessità, spesso, di ridefinire politiche, termini e condizioni, con una serie di costi associati all’adeguamento delle pratiche aziendali.

La violazione delle regole del DMA può inoltre comportare sanzioni finanziarie significative, con multe che possono arrivare fino al 20% del fatturato mondiale dell’azienda-gatekeeper. In casi gravi di violazioni, le aziende potrebbero addirittura essere obbligate a vendere parti del loro business.

Il DMA è entrato in vigore il 2 maggio 2023 e prevede che la Commissione Europea sia l’unica Autorità responsabile dell’applicazione delle prescrizioni.

Credit immagine in apertura: iStock.com/ericsphotography

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