Basta dare un’occhiata alle statistiche continuamente aggiornate da DistroWatch (vedere questa pagina) per rendersi conto di quante distribuzioni Linux siano oggi disponibili, di quante ne nascano e di come i primi posti della classifica delle distro più utilizzate siano spesso conquistati da nomi fino a poco tempo fa davvero poco conosciuti.
Continui cambi al vertice che confermano la tesi più volte illustrata da Linus Torvalds: c’è troppa confusione sul versante desktop e in generale le varie comunità guardano spesso in direzioni diametralmente opposto (vedere Linux deve fare fronte comune su desktop secondo Linus Torvalds).
D’altra parte le rivalità si sono sprecate in passato e non mancano nemmeno oggi: Debian contro Red Hat contro Canonical; KDE contro Gnome contro Xfce; Flatpak contro Snap contro AppImage. Mancanza di un direttore d’orchestra che si sente anche sul versante business.
Ad ogni modo, tra le distribuzioni Linux più promettenti continua a segnalarsi Deepin che è stata appena rilasciata in versione 15.10.
È sicuramente interessante perché fa l’occhiolino agli utenti di Windows e macOS con un’interfaccia grafica chiara e pulita che rende la distribuzione particolarmente attrattiva: l’ambiente desktop proposto di default si chiama Deepin Desktop Environment (DDE).
Il video che vi proponiamo di seguito più che una mera presentazione è una vera e propria guida alle principali funzionalità di Deepin, una sorta di descrizione del potenziale della distro.
Deepin 15.10 viene distribuita con 30 applicazioni native che possono essere ovviamente sostituite o abbinate ad altre soluzioni direttamente scaricabili dai repository o installabili manualmente.
L’ultima release di Deepin si appoggia al ramo stable di Debian dichiarando fin da subito le sue mire: essere una distribuzione robusta e performante, in grado di assicurare aggiornamenti di sicurezza continui e un’ottima stabilità.
Dal punto di vista dell’interfaccia, Deepin 15.10 può gestire la rotazione degli sfondi del desktop e permette di attivare la funzionalità automerge per raggruppare file della stessa tipologia (in questo modo si può godere di un desktop sempre ordinatissimo).
La nuova versione della distribuzione – per questo abbiamo deciso di citarla – utilizza ancora meno memoria pur ottimizzando le prestazioni.
Il download può essere effettuato dal sito ufficiale optando per uno dei mirror proposti (suggeriamo di scaricare da Sourceforge, servizio generalmente più veloce degli altri).