Google ha annunciato l’introduzione di una “gabella”, del valore di 5 dollari, che dovrà essere versata da parte di chiunque sviluppi estensioni e temi destinati al browser Chrome. La società di Mountain View ha motivato la scelta spiegando che la quota di registrazione “una tantum” permetterà di ridurre il numero delle estensioni maligne che alcuni aggressori sono soliti caricare online.
Il versamento dei cinque dollari deve essere effettuato ricorrendo all’utilizzo di “Google Checkout“, il sistema di pagamento che consente l’utilizzo di una qualunque carta di credito. Addebitando l’importo, Google “può raccogliere un maggior numero di informazioni sulla persona che intende iniziare a pubblicare le proprie estensioni per Chrome“, ha osservato Andrew Storms, direttore della divisione sicurezza presso nCircle Security. L’intento è insomma quello di verificare quanto più possibile l’identità dello sviluppatore rendendo più complesse le registrazioni da parte di malintenzionati.
Alcuni analisti commentano che l’approccio appena introdotto potrebbe funzionare: l'”obolo” è di modesta entità per i normali sviluppatori (che avranno poi la possibilità di caricare nella “Chrome Extension Gallery un numero illimitato di applicazioni) ma sufficientemente oneroso per gli aggressori. Questi ultimi, infatti, sarebbero costretti a ricreare ogni volta un nuovo account utente non appena l’attività posta in essere viene smascherata dal team di Google o dagli utenti stessi.
Gregor Hochmuth, product manager di Google, ha puntualizzato che gli utenti già registrati non dovranno versare alcun importo.
L’azienda fondata da Larry Page e Sergey Brin ha contemporaneamente presentato una versione di anteprima di “Chrome Web Store“, il negozio online che dovrebbe aprire i battenti al “pubblico” più avanti, entro la fine dell’anno. Gli sviluppatori potranno impiegare il nuovo “web store” per pubblicizzare, commercializzare e distribuire le estensioni appositamente create per Google Chrome.