Italia-programmi.net è stato bloccato. Da quest’oggi chiunque, dall’Italia, tenti di visitare il sito web di Estesa Limited, società con sede alle isole Seychelles che sta ancora tempestando gli italiani con migliaia e migliaia di e-mail e minacciose comunicazioni per posta ordinaria, non vedrà risolto il nome a dominio ed ogni richiesta di connessione verso il sito web di Italia-programmi cadrà automaticamente nel vuoto.
Utilizzando uno qualunque dei server DNS gestiti dai provider italiani, infatti, tutte le richieste di connessione verso www.italia-programmi.net
e italia-programmi.net
sono automaticamente reindirizzate verso l’IP di loopback 127.0.0.1
.
Secondo le prime scarne notizie che stanno arrivando in questi minuti, l’artefice del provvedimento di blocco nei confronti di Italia-programmi sarebbe arrivato dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Dopo aver inviato all’ex presidente dell’antitrust Antonio Catricalà una “lettera minatoria” invitandolo a pagare una somma di denaro a fronte dell’iscrizione sul sito Italia-programmi, la società off-shore si è comportata nello stesso modo, addirittura, niente meno che nei confronti del Presidente Napolitano.
Nonostante le continue denunce dei cittadini e di numerose associazioni dei consumatori, Estesa Limited aveva continuato a minacciare gli utenti italiani paventando l’avvio di azioni legali. Come avevamo osservato in questo nostro articolo, le ultime comunicazioni inviate da Italia-programmi si erano fatte ancor più pressanti tanto che un buon numero di utenti avevano deciso di pagare versando l’importo non dovuto.
Lo stesso GAT, il nucleo speciale della Guardia di Finanza che si occupa di frodi telematiche, aveva deciso di scendere in campo invitando gli utenti bersagliati dai messaggi di Estesa a non pagare un euro. ““Italia-Programmi.net”, già sanzionata dal Garante Antitrust e nel mirino di numerose Procure della Repubblica, sta continuando ad inviare messaggi dal tono minaccioso prima richiedendo il pagamento, poi comunicando di aver intrapreso le vie legali, dopo ancora informando dell’esistenza di un procedimento civile presso un tanto fantasiosissimo quanto non meglio identificato “tribunale regionale giudiziario”, quindi segnalando di aver affidato la pratica ad una struttura specializzata nel recupero dei crediti“, si legge nel comunicato del GAT che prosegue svelando ulteriori dettagli: “(…) un intreccio di società (di cui la misteriosa Estesa Ltd. è forse la principale entità) e l’indirizzamento del flusso di denaro indebitamente riscosso verso un conto corrente cipriota sono contorni già ben definiti, così come è ben chiaro il ruolo di un sessantacinquenne ungherese – tale Sandor Dezso Fekete – che apparentemente avrebbe il ruolo di regista della gigantesca truffa. (…) I cittadini che ricevono lettere di ingiunzione o sollecito non devono eseguire alcun pagamento, ma segnalare alle Forze di Polizia della propria città l’accaduto avendo cura (così da evitare duplicazioni di attività di indagine e di approfondimento) di rappresentare che presso la Procura di Roma su questo episodio criminoso è già attivo il procedimento penale n° 52184/11“.
La denuncia del Presidente Napolitano ha certamente permesso di smuovere le acque richiedendo un tempestivo intervento da parte delle autorità.
La vicenda che per mesi e mesi ha gettato nel panico molti utenti ed ha ingiustamente generato timori e preoccupazioni provocando, al tempo stesso, un danno a chi sul web offre risorse davvero a titolo completamente gratuito, sembra sulla via di una risoluzione.
E’ bene precisare, anche sulla base dei commenti ricevuti da alcuni nostri lettori, che il provvedimento di blocco è per il momento limitato ai soli server DNS italiani. Tutti i provider Internet del nostro Paese, infatti, su ordine delle autorità italiane, stanno alterando i record dei server DNS in modo da risolvere gli indirizzi web di Italia-programmi come 127.0.0.1. Si tratta, però, come più volte evidenziato (ved. questi nostri articoli), di una soluzione ben lungi dall’avere valenza “universale”. Gli utenti che usano server DNS gestiti da società straniere (ad esempio i DNS di Google, utilizzatissimi anche in Italia) continueranno a raggiungere Italia-programmi.net.