Con il suo Watch 3, Apple si sta provando ad imporre nel settore degli smartwatch e dei dispositivi indossabili in generale. Le buone performance fatte registrare dalla Mela sono suonate come un campanello d’allarme per Google che intende iniziare a produrre in proprio i suoi smartwatch per ridare vita al progetto Android Wear.
Primo indizio del rinnovato impegno di Google nel segmento di mercato degli indossabili è la decisione di cambiare il nome ad Android Wear, denominandolo Wear OS.
Si tratta di un appellativo che pone Google sulla stessa scia dei concorrenti che hanno scelto i nomi watchOS, Fitbit OS e Tizen OS.
Rimuovendo il riferimento ad Android, Google vuole evitare che il sistema operativo per gli indossabili possa essere indissolubilmente legato, dai consumatori, al mondo del robottino verde.
I dispositivi Android Wear – pardon, Wear OS -, infatti, non si collegano solamente ai device Android ma, seppur con alcune limitazioni, anche ai prodotti con iOS a bordo.
Sebbene Android 2.0 si proponga come un sistema molto più completo e versatile rispetto alla prima versione, molti produttori di smartwatch hanno preferito guardare ad altre soluzioni più leggere e con un insieme ridotto di funzionalità, in special modo per i dispositivi destinati agli sportivi e agli amanti del fitness.
Con Wear OS Google dovrà lavorare molto sulla comunicazione e instaurare un rinnovato rapporto di fiducia con i produttori hardware. Solo così Wear OS potrà imporsi come una reale alternativa a ciò che già esiste sul mercato.