Il lancio del nuovo iPhone 4, in occasione del WWDC (“Worldwide Developers Conference“) in corso a San Francisco (i battenti verranno chiusi il prossimo 11 giugno), ha fatto da traino alla presentazione di Safari 5, già disponibile nelle versioni per sistemi Windows e Mac.
Diversamente rispetto a quanto accaduto nel caso di Safari 4, che sembrò incentrarsi soprattutto su miglioramenti di tipo “cosmetico” e legati all’usabilità del prodotto, la nuova versione del browser di Apple porta con sé molte novità. Le principali riguardano la compatibilità con gli standard, miglioramenti in termini prestazionali, un “inedito” meccanismo per la gestione delle estensioni e la possibilità di optare tra Google, Bing e Yahoo come motori di ricerca predefiniti.
Al debutto in Safari 5 anche “Reader“. Si tratta di una caratteristica del browser che facilita la lettura di pagine web che ospitano articoli molto lunghi. Il funzionamento di “Reader” appare molto simile al comportamento tenuto dal bookmarklet “Readability“, sviluppato da Arc90. Safari 5 analizzerà il contenuto della pagina in corso di visita cercando di stabilire se essa ospiti un articolo. In tal caso il browser di Apple provvederà ad aggiungere un’indicazione “Reader” nella barra degli indirizzi. Cliccando su tale pulsante, Safari 5 rimuoverà tutto il contenuto della pagina web esponendo solamente il testo dell’articolo vero e proprio. Nel caso in cui l’articolo sia suddiviso in più pagine web, Safari 5 provvederà a recuperarle automaticamente e ad “unirle” in un’unica soluzione.
Tra le novità più interessanti della quinta versione di Safari, il supporto per molte delle caratteristiche di HTML5. In precedenza molte delle peculiarità di HTML5 erano disponibili solo nelle cosiddette “nightly builds” di Webkit. Con Safari 5, Apple ne introduce ufficialmente il supporto all’interno del suo browser (in prodotti quali Chrome e Firefox alcune caratteristiche erano già state introdotte).
Dal punto di vista prestazionale, il nuovo motore JavaScript “Nitro” promette performance migliori del 30% rispetto a Safari 4. Contemporaneamente, inoltre, l’ultima versione del browser della società della mela utilizza un meccanismo di “prefetching” delle richieste DNS capace di limare ulteriormente i tempi di caricamento delle pagine Internet. Sui siti web che ospitano risorse provenienti da diversi domini, il prefetching DNS si fa sentire (Google Chrome già utilizza questo meccanismo).
Una delle novità forse meno attese è il supporto delle cosiddette “estensioni sicure”: Safari 5 consentirà l’installazione e l’utilizzo delle estensioni ritenute “fidate” e firmate digitalmente. Non è al momento chiaro quale sarà la libertà d’azione di cui potranno godere tali componenti aggiuntivi: gli sviluppatori potranno iscriversi gratuitamente al “Safari Developer Program” ed ottenere tutte le informazioni del caso. Le estensioni realizzate verranno eseguite all’interno di una sandbox e separati quindi dal processo principale che governa il funzionamento del browser.
Gli utenti di Safari possono ricevere l’aggiornamento ricorrendo alla funzionalità integrata nel programma. Tutti gli altri possono fare riferimento a questa pagina.