iFixIt è una delle aziende più note che pubblicano guide sulle modalità per intervenire in proprio sui propri dispositivi mobili. In questo modo anche un privato può provare a riparare uno smartphone senza rivolgersi ai centri di assistenza, soprattutto se il dispositivo fosse ormai fuori garanzia.
Il diritto alla riparazione non è stato però mai riconosciuto agli acquirenti dalla stragrande maggioranza dei produttori. Apple, per esempio, ha sempre contrastato qualunque proposta di legge favorisse la riparazione in autonomia da parte dei consumatori: Diritto alla riparazione: Apple è contraria e continua la sua battaglia legale. E ciò nonostante le famose etichette la cui rimozione invalida la garanzia siano state ritenute illegali dalla FTC statunitense: Le etichette che invalidano la garanzia dei prodotti elettronici sono illegali.
Motorola è la prima azienda a siglare un accordo con iFixIt per mettere a disposizione kit ufficiali per la riparazione di alcuni suoi smartphone.
Come spiegato in questa pagina, i kit sono commercializzati a un prezzo compreso tra 40 e 200 dollari e includono una batteria oppure display e digitizer insieme con “i ferri del mestiere” (vedere Schermo rotto, come gestire un problema ricorrente con gli smartphone) e le guide pratiche per l’intervento.
Sebbene Motorola fornisca le parti sostitutive in via ufficiale, il loro utilizzo in proprio renderà comunque non più valida la garanzia.
I kit ufficiali Motorola sono inoltre più costosi rispetto a quelli per gli iPhone non supportati da Apple: nel caso di un iPhone 7 il kit batteria costa 29 dollari, lo schermo 70 dollari. Il kit batteria Motorola viene proposto a 40 dollari, la maggior parte dei display a 100 dollari.
Il sito di iFixIt fa riferimento a 17 kit di riparazione (compresi quelli per Moto Z Force, Z Play, Droid Turbo 2, G5 e G4) anche se per adesso non tutti sono ancora effettivamente in commercio.