Di recente, aziende del calibro di Google, Apple, Mozilla e Microsoft hanno annunciato il progetto Interop 2024, che mira a rendere i browser Web più interoperabili. L’obiettivo è quello di mettersi alle spalle le difformità nel rendering delle pagine Web che ancora permangono. Se da un lato la mancata aderenza agli standard per il Web è cosa del passato, le applicazioni più ricche con cui abbiamo a che fare in questi anni possono comunque mostrare comportamenti differenti, a parità di codice, sui vari browser. Con alcune funzionalità che non sono neppure supportate.
Edge mostra le differenze con gli altri browser Web
Il team di sviluppo di Microsoft Edge ha presentato una dashboard che raccoglie le richieste più “gettonate” provenienti dagli sviluppatori Web e fotografa le differenze che permangono con i prodotti concorrenti.
Il nuovo strumento messo a disposizione dall’azienda di Redmond servirà come ulteriore piattaforma per aiutare gli sviluppatori a far sentire la loro voce rispetto a specifiche criticità. L’obiettivo è ancora una volta quello di monitorare le difformità che persistono tra browser diversi e colmare i residui divani in termini di interoperabilità.
Microsoft spiega che, attraverso un processo di ascolto dei webmaster e degli sviluppatori Web, è stato possibile giungere alla comprensione più puntuale delle sfide poste dalla mancanza di un ampio supporto per molte API (Application Programming Interface) fondamentali. L’azienda di Redmond si riferisce soprattutto alle API che non possono essere sostituite tramite tecniche di polyfilling (ovvero, aggiungendo codice per emulare le funzionalità mancanti) e a quelle che offrono nuove opportunità architetturali.
Le aree di maggiore interesse
Stando a quanto riporta Microsoft nella sua nota, le aree di maggiore interesse per gli sviluppatori Web – ossia quelle che hanno catalizzato l’attenzione di chi crea codice per siti e applicazioni – hanno a che vedere con le seguenti categorie:
- View Transitions: Questa espressione si riferisce alla capacità di gestire in modo fluido ed efficace le transizioni tra le viste e gli elementi all’interno di ciascuna pagina Web. Si pensi agli effetti visivi come il dissolvimento, lo sfocamento e lo spostamento degli elementi quando si passa da una pagina all’altra o quando si attivano determinate azioni all’interno della pagina stessa.
- Navigation API: È un’interfaccia di programmazione delle applicazioni (API) che consente ai siti e alle applicazioni di gestire in modo avanzato la navigazione dell’utente. Ciò include il controllo del comportamento del browser quando un utente naviga avanti o indietro nella cronologia della sessione di navigazione, la gestione dei percorsi URL e altre funzionalità che consentono ai siti di assicurare un’esperienza di navigazione più personalizzata e integrata.
- Custom Paint API: Un’API che consente agli sviluppatori di definire e utilizzare modalità di rendering personalizzate per gli elementi della pagina Web. Questo significa che gli sviluppatori possono scrivere codice per disegnare grafica personalizzata o effetti visivi direttamente all’interno di un elemento HTML, offrendo un maggiore controllo creativo sull’aspetto e il comportamento degli elementi in pagina.
- Scroll-driven animations: Animazioni attivate o modificate in risposta allo scorrimento della pagina da parte dell’utente. Quando l’utente scorre verso il basso sulla pagina, potrebbero verificarsi animazioni come il cambiamento di dimensioni, il movimento o la transizione di elementi.
- Container queries: Il termine si riferisce alla capacità di applicare stili CSS in base alle dimensioni e alle caratteristiche del contenitore che racchiude gli elementi, piuttosto che alle dimensioni del browser o del dispositivo. Ciò consente agli sviluppatori di progettare layout Web reattivi e adattivi in modo più preciso.
La dashboard relativa ad Edge, rappresenta la visione Microsoft per il progresso dell’ecosistema Web verso la risoluzione dei principali problemi degli sviluppatori e la chiusura dei principali gap in termini interoperabilità. Le informazioni raccolte contribuiranno a plasmare il futuro progetto Interop 2025.