La guerra tecnologica tra USA e Cina si arricchisce di un nuovo capitolo. Dopo il successo inaspettato di DeepSeek, il modello di intelligenza artificiale cinese che ha attirato l’attenzione globale, emergono nuove indiscrezioni sul suo funzionamento. Secondo recenti rumor, sebbene l’AI sia stata addestrata con chip Nvidia, nell’uso quotidiano sfrutterebbe hardware Huawei, una mossa che alimenta le tensioni nel settore tecnologico.
DeepSeek e il ruolo dei chip cinesi
DeepSeek è stato inizialmente addestrato su GPU Nvidia H800, acquistate prima che gli Stati Uniti imponessero restrizioni all’export di chip avanzati verso la Cina. Tuttavia, ora il modello esegue le sue inferenze su Ascend 910C, un processore sviluppato da Huawei in collaborazione con SMIC.
Pur non essendo tra i chip più potenti sul mercato, il 910C è in grado di supportare un’AI che compete con i modelli occidentali, come ChatGPT e Gemini, dimostrando che la Cina è in grado di portare avanti lo sviluppo tecnologico anche senza l’hardware americano.
Huawei punta al sorpasso con il 920C
Huawei non si ferma qui. L’azienda cinese sta già lavorando al successore del 910C: il 920C, un chip che mira a competere con il Blackwell B200 di Nvidia, attualmente il riferimento per le operazioni di intelligenza artificiale. Se il nuovo processore si rivelasse all’altezza delle aspettative, potrebbe ridurre ulteriormente la dipendenza dalla tecnologia occidentale.
L’uso di chip Huawei da parte di DeepSeek segna un passo importante per l’AI cinese. Ciò infatti dimostra ampiamente che non servono per forza risorse all’ultimo grido in termini di hardware per conseguire grandi progressi. Questo potrebbe cambiare le dinamiche della competizione globale nel settore dell’intelligenza artificiale. Pertanto, gli Stati Uniti potrebbero rafforzare ulteriormente i controlli sulle esportazioni tecnologiche.