Com’è noto, il 1° Febbraio scorso è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale n.26 il testo del Decreto Legge che di fatto esclude la possibilità, d’ora in poi, che i vari operatori possano applicare costi fissi o contributi sulle ricariche telefoniche.
“E’ vietata, da parte degli operatori della telefonia mobile, l’applicazione di costi fissi e di contributi per la ricarica di carte prepagate, anche via bancomat o in forma telematica, aggiuntivi rispetto al costo del traffico telefonico richiesto, nonché la previsione di termini temporali massimi di utilizzo del traffico acquistato“, si legge all’Art.1.
Tutti gli operatori sono tenuti ad adeguare la propria offerta commerciale alle nuove disposizioni entro il termine di 30 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto.
Le reazioni non sono mancate. Da parte degli operatori ed in sede europea. Secondo quanto dichiarato dal ministro Pier Luigi Bersani non ci sarebbero state prese di posizione da parte dell’Unione Europea ma solo una richiesta informale di chiarimenti interpretativi.
Alcune fonti parlano comunque del possibile arrivo di ricorsi in sede europea da alcuni operatori di telefonia, notizia – questa – ancora non confermata ma che sembra stia prendendo vigore.
Frattanto, dall’altra parte della barricata, i firmatari della petizione – promossa da Andrea D’Ambra – che ha sollevato la questione dei costi di ricarica sembrano prepararsi a richiedere il rimborso per i costi sino ad oggi sostenuti a patto, però, che l’Authority si esprima in proposito.
Il testo integrale pubblicato in Gazzetta Ufficiale è consultabile facendo riferimento a questa pagina.
Decreto "azzera costi di ricarica": le reazioni
Com'è noto, il 1° Febbraio scorso è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale n.