Secondo i dati raccolti dalla piattaforma TRM Labs, nell’ambito della Darknet il traffico illecito di droga ha raggiunto un volume di affari pari a 1,49 miliardi di dollari. In questo contesto, il mercato russofono sembra dominante, con una fetta di mercato che supera l’80% dell’intero settore.
La possibilità di muoversi nell’anonimato e la comodità della rete, va di fatto a facilitare il lavoro di chi gestisce questo settore illegale. Strumenti come la crittografia e tecnologie simili, infatti, hanno aumentato le zone d’ombra online, lasciando spazio per attività perseguibili ma ora difficili da individuare.
Non solo: a rendere il narcotraffico ancora più florido potrebbero essere state il recente deterioramento delle relazioni tra l’occidente e il Cremlino. Come affermato da BanklessTimes, infatti, le tensioni geopolitiche hanno contrastato le collaborazioni tra le due parti, offrendo terreno fertile per i criminali.
Darknet e narcotraffico: un giro d’affari da quasi 1,5 miliardi di dollari
Il passaggio dai mercati tradizionali a quelli online negli ultimi anni ha permesso al narcotraffico di prosperare, sfruttando ambiti dove è più facile nascondersi alle autorità. Secondo il rapporto Chainanalysis, quattro dei cinque mercati Darknet con i guadagni più alti nel 2022 erano coinvolti nel traffico di droga.
Nell’aprile 2022, quando le forze dell’ordine hanno chiuso Hydra, un importante rete in lingua russa, è stato registrato un calo complessivo nel giro d’affari, con una riduzione da 4,2 milioni a 447.000 dollari (praticamente il 90% in meno).
Contrastare il narcotraffico in questo contesto è possibile, ma sono necessari diversi fattori da coordinare tra loro: la condivisione di informazione tra forze dell’ordine e istituzioni finanziarie di vari paesi, sono componenti fondamentali di questo mosaico.
D’altro canto, la struttura stessa del Dark Web rende essenziale una forma avanzata di cooperativa internazionale. Come già accennato, l’attuale crisi internazionale non favorisce questo tipo di sinergia, facendo la fortuna dei cybercriminali che operano nel settore.