Arriva dall’Olanda una nuova bordata nei confronti del sito “The Pirate Bay”, ormai da più di un anno al centro del mirino. La corte di Amesterdam ha infatti ordinato agli amministratori della “Baia” di rimuovere tutti i link facenti riferimento a materiale coperto dal diritto d’autore. La nuova azione legale nei confronti di TPB era stata promossa al gruppo antipirateria Stichting Brein: la corte ha stabilito una quota risarcitoria pari a 3 milioni di euro qualora gli amministratori del sito non dovessero ottemperare a quanto disposto con la sentenza.
I fondatori di TPB – Frederik Neij, Peter Sunde e Gottfrid Svartholmmen, insieme con Carl Lundström (quest’ultimo il principale finanziatore del progetto) – erano stati ritenuti colpevoli di violazione di copyright ad aprile scorso. Il giudice del tribuanale di Stoccolma condannò i quattro ad un anno di carcere a testa oltre al pagamento di 30 milioni di corone pari all’incirca a 2,7 milioni di euro di risarcimento danni. Il processo di appello, diversamente da quanto inizialmente programmato, è stato recentemente rinviato al prossimo anno.
Dovrebbe essere poi definitivamente sfumato il possibile acquisto, da parte di una società svedese (Global Gaming Factory X) degli asset di TPB. L’idea era quella di trovare eventuali formule di compensazione per i titolari dei diritti sul materiale distribuito senza interrompere le attività della “Baia”. La manovra, invece, è fallita in forza di problemi finanziari nei quali è incorsa la società che avrebbe dovuto farsi promotrice dall’acquisizione.