Il rapporto annuale, proposto da SonicWall riguardo le minacce informatiche del 2023, ha svelato un quadro alquanto inquietante per quanto riguarda la sicurezza online.
Se da una parte gli attacchi ransomware sembrano aver rallentato la propria diffusione, con un sostanziale calo di operazioni, i fenomeni di cryptojacking sono aumentati del 659%. Il documento, un rapporto di 14 pagine, è stato stilato per aiutare i partner dell’azienda a trovare soluzioni concrete alle minacce digitali.
Se i malware sono aumentati dell’11% complessivamente, le aree geografiche ad essere risulta più soggette a tale minaccia sono risultate America Latina e Stati Uniti (con aumenti rispettivamente del 30% e del 15%). Risulta stabile l’Europa, con un lieve calo (-2%) del numero di attacchi segnalati.
Il 2023, a grandi linee, ha segnato un cambiamento degli obiettivi dei cybercriminali. Il singolo utente ha lasciato spazio alle aziende, con i criminali informatici che si accaniscono sempre di più su settori come sanità, istruzione e servizi finanziari.
Cryptojacking e non solo: ecco i pericoli del Web emergenti
Secondo SonicWall, l’utilizzo massiccio di strumenti come ChatGPT e dell’IA generativa ha influenzato in modo sostanziale il cybercrimine, fornendo strumenti aggiuntivi ai malintenzionati.
Tra i tanti numeri, spicca ovviamente il boom degli attacchi di cryptojacking. Stiamo parlando di un particolare tipo di malware, capace di nascondersi su un dispositivo e di sfruttare le risorse hardware dello stesso per minare criptovalute. Gli agenti malevoli che agiscono in questo ambito tendono a mantenersi ben occultati e a non rubare alcun tipo di dato alla vittima che viene sfruttata esclusivamente per il mining.
Così come per qualunque altro tipo di malware, anche in questo caso un ottimo antivirus e un atteggiamento prudente sono i consigli più comuni forniti dagli esperti di sicurezza informatica.
Inoltre, va tenuto conto che spesso i malware combinano funzioni di cryptojacking ad altre attività ancora più invasive, come il furto di dati e non solo, risultando dunque un potenziale pericolo su più fronti.