Secondo un documento governativo spagnolo, reso pubblico da WIRED, il Consiglio europeo avrebbe effettuato un primo sondaggio tra i paesi membri per quanto riguarda la regolamentazione della crittografia, con una particolare attenzione per quella la cifratura end-to-end.
Il testo in questione avrebbe come principale obiettivo quello di fermare la diffusione di materiale pedopornografico in Europa, pur sollevando non poche polemiche per altri aspetti legati alla tutela della privacy. Sappiamo, infatti, della proposta di legge presentata dalla Commissione Europa per obbligare le app di messaggistica alla scansione delle conversazioni private.
Secondo il documento apparso in rete, l’Unione Europea sarebbe effettivamente in procinto di approvare una legge che obbligherebbe le aziende tecnologiche ad esaminare le proprie piattaforme (inclusi i messaggi privati degli utenti) per individuare eventuali comportamenti illegali.
Come è facile intuire, però, la proposta portata avanti da Ylva Johansson, ha sollevato non poche polemiche. E non è la prima volta che se ne parla tanto che le novità della normativa sono state aspramente criticate da molte aziende come Mullvad che ha parlato di un inaccettabile controllo delle chat governativo facendo eco alle preoccupazioni di TutaNota e di tanti esperti.
Stop alla crittografia end-to-end? Si accendono le polemiche
La questione è accesa come non mai: se da una parte l’analisi dei dati degli utenti permetterebbe di contrastare diversi tipi di crimine, è anche vero che ciò comporterebbe un rischio senza pari per la riservatezza dei dati personali degli utenti. Piattaforme come WhatsApp e Signal, per esempio, sono state a lungo nel mirino di alcuni Paesi proprio per l’adozione di comunicazioni crittografate end-to-end.
Il documento del governo spagnolo però, andrebbe ben oltre i semplici dubbi, dimostrando come il paese iberico sia pronto ad azioni estreme. Nel documento apparso online, infatti, la Spagna si dichiara di fatto pronta a vietare la crittografia end-to-end.
Di certo, azioni del genere possono apparire a dir poco drastiche e totalmente fuori luogo. Così la pensa anche la segretaria generale della sezione europea del Center for Democracy and Technology, Iverna McGowan, che ha affermato come “vietare la crittografia end-to-end non solo sarebbe sproporzionato, ma anche inefficace per raggiungere l’obiettivo di proteggere i bambini“.
Perché questa tecnologia è così controversa?
Con la crittografia end-to-end, solo mittente e destinatario di un messaggio possono leggere il contenuto dello stesso.
Si tratta di un approccio che consente di evitare intromissioni da parte di terze parti, siano essi criminali informatici, autorità così come persino la stessa piattaforma digitale utilizzata per scambiare i dati. Come è facile intuire dunque, si tratta di un’arma a doppio taglio, una tecnologia utile per tutelare la privacy ma potenzialmente molto pericolosa se in mano a criminali.