Dopo il fervore che a suo tempo aveva messo Mark Zuckerberg nell’annuncio dell’estensione della crittografia end-to-end a Instagram e Facebook Messenger oggi arriva la conferma ufficiale che i piani hanno subìto un marcato ritardo. Nell’ipotesi migliore i dati scambiati su Instagram e Messenger saranno crittografati da un capo all’altro con chiavi sconosciute anche al gestore del servizio (Facebook/Meta) solo nel 2022 con tante fonti vicine alla società che parlano di un rinvio al 2023.
WhatsApp consente di cifrare i dati end-to-end, anche nella nuova modalità multidispositivo, per riportarli in chiaro soltanto in situazioni ben precise (in seguito a segnalazioni pervenute dagli utenti).
Per impostazione predefinita, comunque, i backup di WhatsApp conservati su Google Drive e su Apple iCloud non sono protetti con la cifratura end-to-end.
Adesso è possibile farlo accedendo alle impostazioni di WhatsApp, toccando Chat, Backup delle chat e infine Backup crittografato end-to-end ma per anni non è stato così tanto che i gestori dei servizi cloud avevano gli strumenti per esaminare i dati degli utenti. Per questo motivo Google è al centro di una verifica formale negli Stati Uniti.
Instagram e Messenger continueranno a non utilizzare la crittografia end-to-end: “dobbiamo trovare un equilibrio tra sicurezza, privacy e protezione. Abbiamo parlato di strumenti che possono proteggere la privacy delle persone e allo stesso tempo prevenire il danno in primo luogo utilizzando segnali comportamentali, dati sul traffico o rapporti degli utenti invece di accedere al contenuto di tutti i messaggi“, si spiega da Facebook/Meta.
Dall’azienda fondata da Zuckerberg non si spiega il motivo del ritardo: non è dato sapere perché la crittografia end-to-end verrà attivata così in ritardo rispetto a quanto inizialmente pianificato.
La società spiega che le due applicazioni del portafoglio Meta utilizzeranno una combinazione di dati non criptati, informazioni sull’account e segnalazioni degli utenti per garantire da un lato la privacy degli utenti pur preservando la sicurezza pubblica e dei singoli individui.