Vista la diffusione di Android ed il ricco catalogo di app che contraddistingue lo store virtuale di Mountain View, Google non poteva esimersi dall’individuare nuove strategie per fare business raccogliendo preziose informazioni sulle abitudini e le preferenze degli utenti.
Così, da oggi l’azienda a stelle e strisce mette sul piatto del credito Google Play gratuito con Opinion Rewards, un’applicazione Android che, una volta installata, chiede all’utente di rispondere ad alcune brevi domande. Per ogni “sondaggio”, perché è di questo che si parla, Google gratifica l’utente con un piccolo accredito sul suo account Google Wallet.
Utilizzando il credito Google Play gratuito, l’utente potrà successivamente acquistare applicazioni a pagamento od attivare servizi “premium”. Nulla vieta ad esempio di sfruttare il credito regalato per rinnovare WhatsApp gratis, applicazione ormai divenuta popolarissima.
Va precisato che, ovviamente, proprio di un regalo non si tratta: Google, infatti, proponendo i sondaggi attraverso l’applicazione Opinion Rewards (download), può far propria una vasta mole di dati con la possibilità di rielaborarli ed utilizzarli. Inoltre, come chiaramente specificato dall’azienda, le informazioni fornite dagli utenti potrebbero essere condivise con soggetti terzi ossia con coloro che hanno commissionato il sondaggio.
Sul versante privacy l’azienda di Mountain View assicura che le risposte vengono memorizzate e gestite in maniera anonima e che non sono quindi collegate al nominativo di ciascun utente. Le domande potranno spaziare da “Qual è il logo migliore?” a “Qual è la promozione più interessante?” a, ancora, “Quando prevedi di partire per il prossimo viaggio?” e così via. Non si tratta, quindi, di quesiti necessariamente legati al mondo IT od all’utilizzo dei dispositivi mobili.
Il credito Google Play gratuito con Opinion Rewards si forma non appena l’utente finisce di rispondere ad uno dei sondaggi periodicamente proposti (Google parla di uno alla settimana).
È bene evidenziare che Google Opinion Rewards richiede l’utilizzo dei seguenti permessi: accesso alle informazioni sull’identità dell’utente (account configurato sul dispositivo e dati del profilo) e sulla posizione del device.