Reti WiFi sono ormai attivate quasi ovunque, sia in ambienti lavorativi che domestici. A breve, però, potrebbe essere possibile creare reti LTE personali utilizzando la stessa tecnologia sulla quale stanno investendo pesantemente gli operatori di telefonia mobile, anche e soprattutto in Italia (vedere LTE in Italia: copertura, frequenze e velocità).
I nuovi router non offriranno ai dispositivi client, quindi, solamente il WiFi ma permetteranno eventualmente di connettersi via LTE. I provider Internet potranno utilizzare questa possibilità per consentire agli utenti finali di collegarsi via LTE, un po´ come se si utilizzasse un operatore di telefonia mobile.
Il router non solo potrà eventualmente collegarsi a reti LTE (come i dispositivi presentati nell’articolo Migliori router LTE 4G wireless: guida alla scelta) ma potrà esso stesso ricevere e gestire le richieste di connessione provenienti da device LTE client.
La tecnologia che sarà integrata nei router (o almeno in alcuni modelli) e che si basa su LTE, è sviluppata ed attualmente in fase di test nei laboratori di Qualcomm.
MuLTEfire codifica i dati utilizzando lo stesso approccio adottato con LTE ma, diversamente rispetto alle reti di telefonia mobile, è pensata per utilizzare e condividere la stessa porzione dello spettro radio usata dal WiFi.
Secondo Qualcomm, MuLTEfire può consentire di allestire connessioni wireless più stabili ed efficienti rispetto al WiFi proprio perché si basa su LTE, nato per le reti mobili, ove l’affidabilità è un fattore cruciale.
Mentre, ad esempio, LTE-U consente agli operatori di rete di utilizzare LTE nella banda del WiFi (ma a nessun altro soggetto), la proposta di Qualcomm supera questo limite e consente a tutti di allestire una rete LTE.
Maggiori informazioni sono pubblicate sul sito ufficiale di Qualcomm, in questa pagina.