Chi acquista una Raspberry Pi diventa un maker: il single-board computer ideato da Eben Upton, quando ancora lavorava in Broadcom, vanta oggi un seguito immenso.
La novità è che da quest’oggi è possibile utilizzare una Raspberry Pi 5 anche come server NAS per lo storage dei dati, con una capienza massima fino a 10 Terabyte. Davvero niente male per un dispositivo dal costo contenuto. Sul sito Printables – Raspberry Pi NAS si trovano tutti i componenti per costruire il NAS, compreso il modello tridimensionale da passare alla stampante 3D per realizzare il case.
La struttura del case per il NAS Raspberry Pi da 10 Terabyte di capienza
Il case per il progetto “fai da te” è concepito in maniera tale da lasciare spazio alle varie porte di comunicazione, tra le quali quattro USB Type-A, una USB-C per l’alimentazione, una porta Ethernet RJ-45 e due HDMI di dimensioni standard. Anche se il case risulta ideato principalmente per Raspberry Pi 5, l’autore fornisce versioni compatibili con i modelli precedenti, ovvero Raspberry Pi 4 e Raspberry Pi 3.
Poiché il Raspberry Pi 5 tende “a scaldare”, il case include anche un dissipatore posizionato lateralmente per smaltire il calore e prevenire eventuali problemi di surriscaldamento durante l’uso.
Inoltre, il case permette il collegamento di un display OLED tramite bus I²C: fornisce informazioni utili sul funzionamento del NAS senza la necessità di collegare un monitor esterno. In questo modo, il dispositivo può lavorare in modo totalmente indipendente, senza collegarvi alcun dispositivo esterno addizionale.
L’elenco dei componenti per realizzare il NAS
Oltre alla Raspberry Pi 5 (preferibilmente il modello da 8 GB), una lista di componenti hardware da utilizzare per assemblare il NAS è la seguente. Vi suggeriamo di confrontarla con le informazioni pubblicate sulla pagina ufficiale del progetto. I prezzi possono subire variazioni, anche importanti. Su Amazon Italia si possono spesso trovare alternative a prezzi più concorrenziali.
- n.2 adattatori HDMI (da mini HDMI a HDMI)
- n.1 adattatore USB 3.1 Gen 2 10 Gbps
- n.2 hard disk esterni Seagate da 5 TB ciascuno
- n.1 display OLED 0,96 pollici
- n.1 hub USB-A multiporta
- n.1 cavo prolunga Ethernet RJ-45
- n.1 set viti M3 assortite
- n.1 ventola silenziosa 12V 60mm
- n.2 cavi da USB 3.0 A a Micro B
- n.1 scheda microSD da 128 GB
Configurazione software, in breve
Per quanto riguarda il software, è possibile usare Open Media Vault (OMV) come sistema operativo, insieme all’applicazione di backup multimediale chiamata Immich. Quest’ultima, ne abbiamo già parlato in passato nelle colonne de IlSoftware.it, è un po’ l’alternativa a Google Foto per memorizzare immagini e video senza limiti: si rivela quindi perfetta per l’utilizzo su un NAS “casalingo”.
Nel 2019 abbiamo visto cos’è Open Media Vault e come usarlo per costruire un NAS da soli. In breve, OMV è un sistema open source basato su Linux progettato per trasformare un computer o un dispositivo basato su Raspberry Pi in un server di archiviazione di rete. L’obiettivo principale di Open Media Vault è fornire una soluzione facile da usare per gestire servizi di archiviazione, condivisione di file, e altri servizi di rete. Offre un’interfaccia utente basata su Web intuitiva che semplifica la configurazione e la gestione del server; permette di gestire facilmente unità di archiviazione, partizioni e RAID; supporta protocolli comuni come SMB/CIFS (Samba), NFS, FTP per facilitare la condivisione di file sulla rete.
Grazie ai plugin, le funzionalità di OMV possono essere notevolmente ampliate tramite l’installazione di plugin che aggiungono funzionalità extra, come server di streaming multimediale, client BitTorrent, server di backup e altro ancora.
Le immagini nell’articolo sono tratte dalla pagina Printables – Raspberry Pi NAS.