IBM ha appena confermato di aver messo a segno un’importantissima acquisizione. Un colosso come HashiCorp, azienda che offre strumenti e prodotti che consentono a sviluppatori, operatori e professionisti di fornire, proteggere, eseguire e connettere infrastrutture di cloud computing, entra a far parte del portafoglio di Big Blue.
Il valore dell’intesa è pari a ben 6,4 miliardi di dollari ed è chiara evidenza di come IBM intenda rafforzare il suo ruolo di assoluto protagonista nel cloud ibrido e nelle soluzioni basate sull’intelligenza artificiale, due segmenti di mercato che stanno facendo registrare grande interesse e crescita vorticosa.
Chi è HashiCorp e cosa permette di fare la sua soluzione di punta, Terraform
Come accennato in precedenza, HashiCorp è una realtà focalizzata sulla progettazione e realizzazione di strumenti volti ad automatizzare il provisioning, la sicurezza, il networking e altre attività nell’ambiente IT moderno. Fondata nel 2012 da Mitchell Hashimoto e Armon Dadgar, HashiCorp è diventata un punto di riferimento nel settore della gestione delle infrastrutture attraverso il concetto di Infrastructure as Code (IaC), che mira a gestire le risorse IT attraverso la codifica.
La punta di diamante di HashiCorp è Terraform, piattaforma per la creazione, la modifica e la gestione di più “versioni” dell’infrastruttura sotto forma di codice. L’idea vincente è quella di consentire agli utenti la definizione dell’infrastruttura desiderata utilizzando un file di configurazione. Sempre a partire da tale file, gli amministratori IT possono effettuare il provisioning dell’infrastruttura su diversi provider cloud (AWS, Azure, Google Cloud e così via), come su infrastrutture on-premises.
Il termine provisioning nel contesto dell’IT si riferisce al processo di preparazione e configurazione delle risorse informatiche per l’utilizzo da parte degli utenti finali e delle applicazioni. Con questo tipo di attività si rendono disponibili e funzionanti le risorse necessarie per svolgere determinate attività e servire determinati scopi.
In arrivo una piattaforma cloud ibrida che unisce le competenze di IBM con quelle di HashiCorp
Come spiega IBM, gli amministratori IT e gli sviluppatori si trovano di fronte a una complessità drammatica che impatta sulle strategie tecnologiche di ogni azienda. L’interesse globale venutosi a creare intorno al tema dell’intelligenza artificiale e alla possibilità di adattare i modelli generativi alle necessità dell’impresa (estendendone le abilità con i dati di business propri di ciascuna realtà) ha letteralmente esacerbato queste sfide.
Con l’acquisizione di HashiCorp, l’obiettivo di IBM è quello di combinare la sua esperienza e il suo ricco portafoglio con le capacità e il talento degli ingegneri di HashiCorp. Il risultato di questi sforzi sarà una piattaforma cloud ibrida completa progettata per l’era dell’intelligenza artificiale.
Le offerte di HashiCorp aiutano i clienti ad adottare un approccio cloud-agnostico, altamente orientato alla gestione multi-cloud, andando a completare l’impegno di IBM nella collaborazione industriale, all’interno della comunità degli sviluppatori, spingendo contemporaneamente sul concetto di innovazione sul cloud e sul piano dell’IA open source.
Quali sono i motivi dell’acquisto di HashiCorp da parte di IBM
L’acquisizione di HashiCorp porta, come accennavamo in precedenza, alla creazione di una piattaforma cloud ibrida end-to-end costruita per la semplificare anche l’implementazione e il dispiegamento delle soluzioni più articolate basate sull’IA. Gli utenti potranno così contare su un approccio che migliora la gestione del ciclo di vita delle applicazioni, dell’infrastruttura e della sicurezza.
IBM si aspetta, evidentemente, che le soluzioni HashiCorp possano consentire lo sviluppo di sinergie in molteplici aree strategiche. Si pensi all’integrazione con la piattaforma Red Hat, con IBM Watsonx, con i vari strumenti per la sicurezza dei dati, l’automazione IT e la consulenza.
A valle dell’acquisizione, IBM avrà l’opportunità di offrire ai clienti business offerte ibride e multi-cloud ancora più complete. In particolare, l’approccio utilizzato da HashiCorp, unito con le proposte IBM e Red Hat, consentirà di automatizzare il rilascio e l’orchestrazione dei carichi di lavoro su infrastrutture in continua evoluzione.
I vantaggi economici per IBM, inoltre, dovrebbero essere tangibili sin dal secondo anno dopo la chiusura dell’accordo di rilevamento degli asset HashiCorp.
Di recente, era nata anche l’alternativa a Terraform chiamata OpenTF: i promotori del progetto mirano a sottrarre la piattaforma agli specifici interessi commerciali.
L’immagine in apertura è fornita da HashiCorp.