Pat Gelsinger, ex CEO di Intel, aveva più volte fatto presente di non essere preoccupato dall’ingresso di Qualcomm nel mondo dei PC con suoi nuovi SoC Snapdragon X Elite. Michelle Johnston Holthaus, co-CEO ad interim di Intel, si è espressa sulla minaccia rappresentata da Qualcomm e dagli altri concorrenti che hanno scelto di sviluppare i loro chip su piattaforma ARM.
Johnston Holthaus ha fatto presente che il tasso di reso dei PC basati su ARM sarebbe molto elevato “semplicemente perché durante la configurazione, alcune cose non funzionano“.
Il contesto attuale e le previsioni di Qualcomm
Qualcomm prevede che entro pochi anni circa il 50% dei PC client utilizzerà processori basati sull’architettura ARM, una prospettiva che rappresenterebbe un cambiamento significativo per il settore. Tuttavia, i sistemi attuali alimentati dal chip Snapdragon X Elite stanno affrontando problemi di compatibilità e performance, fattori che contribuiscono al loro scarso successo sul mercato. Secondo Intel, questo sarebbe il motivo principale dei resi elevati.
Attualmente, i sistemi basati su architettura ARM costituiscono circa il 10% del mercato. La parte del leone la fanno i sistemi Apple con i chip della serie M che alimentano i nuovi Mac. I dispositivi basati su Qualcomm Snapdragon X Elite detengono una quota inferiore all’1%, penalizzati da problemi di compatibilità software e prestazioni limitate nei giochi.
Il fattore compatibilità
Microsoft, che mette a disposizione Windows ARM, sta collaborando con Qualcomm e con i fornitori di hardware e software per migliorare la compatibilità del sistema operativo. Secondo la Johnston Holthaus, Apple ha affrontato e risolto gran parte delle sfide di compatibilità grazie al suo pieno controllo sulla sua infrastruttura. Detenere massimo controllo sulla configurazione hardware e software del proprio ecosistema è il principale punto a favore di Apple.
Per la co-CEO di Intel, Apple ha raggiunto il suo obiettivo in anni di lavoro (lo avevamo spiegato nel 2020 nel caso del chip Apple M1): “ARM guadagnerà sicuramente più terreno, ma esistono ancora barriere reali da superare“, dice.
Nuovi concorrenti e risposta di Intel
Intel prevede un’intensificazione della competizione a partire dal 2025, con l’ingresso di attori come MediaTek e NVIDIA nel mercato dei SoC ARM per PC. I nuovi rivali pongono sfide più complesse rispetto a quelle affrontate da Intel negli anni ’80 e ’90.
In un altro articolo abbiamo detto che per Intel il 2025 dovrebbe essere l’anno del riscatto. E la Johnston Holthaus, nonostante le performance di borsa poco convincenti, prova a infondere fiducia. L’azienda fa affidamento sulla sua capacità produttiva e su design sempre più efficienti in termini di prestazioni e consumo energetico. La gamma Lunar Lake, sempre secondo i vertici Intel, dimostra la capacità di Intel di competere con i dispositivi basati su ARM in termini di durata della batteria e performance.
“Abbiamo impiegato troppo tempo per concentrarci su prestazioni e consumi energetici, ma con Lunar Lake abbiamo fatto un salto enorme. Ora siamo competitivi con la maggior parte dei dispositivi ARM“, ha aggiunto Johnston Holthaus.
Il peso delle relazioni consolidate
Forte delle relazioni di lunga data con i produttori di PC, che Intel può vantare, Johnston Holthaus spiega che molti partner continuano a vedere l’architettura x86 come una scelta sicura e consolidata, soprattutto ora che Intel sta affrontando le principali sfide di design.
“Le relazioni decennali con Intel non svaniscono da un giorno all’altro“, ha concluso la co-CEO, confermando quindi il massimo impegno nel supportare ancora la storica architettura feudo della società di Santa Clara e della stessa AMD, che però ha dichiarato di investire sullo sviluppo di SoC ARM.
Non ci sono invece parole in più sulla realizzazione di chip per conto terzi, perno della strategia promossa da Gelsinger.