Il Team per la Trasformazione Digitale è nato ufficialmente a settembre 2016 con l’intento di promuovere l’innovazione e l’adeguamento tecnico e tecnologico della pubblica amministrazione italiana.
L’obiettivo è quello di sviluppare i componenti fondamentali sui quali costruire servizi più semplici ed efficaci per i cittadini, la Pubblica amministrazione e le imprese, attraverso prodotti digitali innovativi.
A capo del Team è stato posto Diego Piacentini, ex numero due di Amazon (Team per la trasformazione digitale: ecco i primi nomi) e attorno a lui sono stati aggiunti una serie di nomi di spicco da ani attivi nel panorama IT nazionale e internazionale.
Il Team per la Trasformazione Digitale, che riferisce direttamente alla Presidenza del Consiglio, ha appena presentato il progetto IO (io.italia.it).
Si tratta di un’applicazione sperimentale che permetterà ai cittadini di gestire direttamente dal proprio smartphone i rapporti con la Pubblica Amministrazione e l’accesso ai servizi pubblici.
Installando e utilizzando la nuova app, ogni utente potrà richiedere e conservare documenti e certificati, accettare ed effettuare pagamenti, ricevere comunicazioni, messaggi e promemoria.
Il lavoro degli sviluppatori del Team per la Trasformazione Digitale si è concentrato sull’integrazione di altri sistemi già in funzione che risulteranno di fatto uniti facilitando l’esperienza del cittadino e il lavoro delle pubbliche amministrazioni.
Gli enti pubblici, infatti, potranno usare le funzionalità della piattaforma IO per erogare tutti i servizi semplificando allo stesso tempo i rapporti con il cittadino.
Piacentini cita come esempio eloquente l’anagrafe unica ANPR che permetterà di sincronizzare tutti i dati dei cittadini ad oggi differenziati in circa 8000 anagrafi diverse.
Non si butterà via quanto di buono già fatto tanto che SPID permetterà di accedere in maniera facile, unica e sicura a tali informazioni (vedere gli approfondimenti citati nell’articolo Come richiedere SPID con Register.it e SpidItalia per saperne di più su sistema pubblico di identità digitale italiano) mentre PagoPA diventerà il motore del borsellino digitale messo a disposizione dei cittadini.
Interessante lo schema architetturale sul quale si baserà IO.
La sperimentazione “sul campo” della piattaforma IO comincerà nel corso dell’estate 2018 quando numerosi enti locali saranno chiamati a verificarne concretamente i benefici.
Cos’è e come funzionerà IO, io.italia.it
IO sarà innanzi tutto un aggregatore di contenuti provenienti dalle molteplici basi di dati oggi utilizzate dalla pubblica amministrazione.
Attraverso una semplice applicazione, si potranno ricevere messaggi, avvisi, comunicazioni, da qualunque ente pubblico. Ci sarà la possibilità di abilitare eventualmente le notifiche push e di restare aggiornati sulle scadenze imminenti così da non mancare alcun adempimento.
Il pagamento di servizi o tributi potrà essere completato direttamente dall’app, senza alcun passaggio aggiuntivo (si potranno usare carte di credito, conti correnti, Paypal o Satispay).
Un’apposita sezione dell’app IO consentirà di accedere a documenti, ricevute, certificati; permetterà di condividere immediatamente il documento con le persona o l’ufficio d’interesse; darà modo di richiedere certificati e altri documenti.
Il Team per la Trasformazione Digitale chiarisce che in alcune aree d’Italia l’app IO fornirà molteplici servizi locali sin da subito, già nella fase di sperimentazione del servizio. In altre aree del Paese nella fase iniziale saranno disponibili solo servizi di tipo nazionale.
Infine, la migliore garanzia dell’esistenza e di un continuo aggiornamento della piattaforma IO (che inizialmente sarà solo parzialmente fruibile via browser web mentre si concentreranno gli sforzi sulle app Android e iOS) consiste nel Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD).
Tale normativa, agli articoli 7 e 64-bis, prescrive lo sviluppo e la crescita di una soluzione come quella appena proposta dal Team per la Trasformazione Digitale.