Realtà virtuale e aumentata sono da sempre temi di particolare interesse per Mark Zuckerberg che è determinato a utilizzare l’immenso database di Facebook per creare un mondo virtuale nel quale avatar di persone in carne ed ossa possa interagire in modo semplice e intuitivo.
Il concetto di metaverso è proprio questo: una rappresentazione virtuale del mondo reale all’interno della quale gli avatar possono spostarsi e comunicare reciprocamente.
Vi ricordate di Second Life? L’idea di Zuckerberg somiglia un po’ a quel progetto con uno strettissimo legame però con i dispositivi per la realtà virtuale e aumentata.
Il numero uno di Facebook avrebbe in mente, secondo indiscrezioni, di creare una società madre per il suo social network (un po’ come ha fatto Google con Alphabet) che raccoglierebbe sotto il suo ombrello anche WhatsApp, Instagram e Oculus.
Non si tratterebbe quindi soltanto di un cambio di nome per Facebook ma di una mossa di ampio respiro con l’obiettivo di creare appunto un metaverso.
“Il metaverso rappresenterà un parte fondamentale del prossimo capitolo dell’evoluzione di Internet dopo l’Internet mobile“, ha detto Zuckerberg in un’intervista.
All’interno del metaverso, indossando visori o occhiali, gli utenti potranno creare contenuti, fare acquisti, imparare, giocare, lavorare o semplicemente incontrare altri soggetti in modalità virtuale emulando le interazioni della vita reale.
Facebook ci sta lavorando da tempo e recentemente ha annunciato l’assunzione di 10.000 dipendenti nella sola Unione Europea che getteranno le basi per questa nuova piattaforma.
Il social network per antonomasia dispone già di un team completamente dedicato al metaverso e di recente il responsabile delle divisioni AR e VR di Facebook, Andrew Bosworth, è stato promosso a chief technology officer (CTO).
Per quanto riguarda il nuovo nome della società madre di Facebook non è ancora noto e sarebbe strettamente custodito dalla dirigenza. Una possibile denominazione potrebbe avere qualcosa a che fare con Horizon ma non ci sono conferme in tal senso.
Vedremo come andrà a finire ma intorno a Facebook continueranno a sollevarsi punti interrogativi rispetto alle politiche sulla privacy e alla gestione dei dati personali degli utenti.
La partecipazione al metaverso immaginato da Zuckerberg avrà come ovvia conseguenza la condivisione di una mole di dati immensa, compresi suoni e immagini strettamente personali come quelli raccolti nelle mura domestiche. Orchestrare la raccolta di questi dati nel pieno rispetto delle normative vigenti, soprattutto in Europa, porterà Facebook a compiere incredibili equilibrismi dal momento che si tratta di un campo minato entro il quale è oggi sempre più fondamentale muoversi con la massima cautela.