Nelle scorse settimane, in occasione del Mobile World Congress di Barcellona, Huawei ha presentato il suo smartphone pieghevole Mate X (Huawei toglie il velo dal suo primo smartphone pieghevole: Mate X) mentre Samsung ha svelato il Galaxy Fold (Galaxy Fold, cos’è e come funziona lo smartphone con doppio schermo di cui uno pieghevole).
Mentre il dispositivo della società sudcoreana usa uno schermo che flette nella parte interna dello smartphone, quello di Huawei propone un device dotato di uno schermo completamente ripiegabile: aperto è da 8 pollici con una risoluzione pari a 2480 x 2200; chiuso diventa un doppio schermo da 6,6 pollici e 6,38 pollici.
Nell’immagine, lo smartphone pieghevole Huawei Mate X.
Bisognerà verificare, in futuro, se gli smartphone pieghevoli diventeranno prodotti un po’ più “di massa” oppure se continueranno a rimanere oggetti di nicchia. Certo è che la tecnologia non è al momento matura.
I modelli presentati da Huawei e Samsung, per esempio, non utilizzano ancora speciali rivestimenti protettivi per ciò che riguarda gli schermi. Proprio per questo motivo Corning, azienda che è dietro lo sviluppo dei famosi layer protettivi Gorilla Glass sta ultimando la realizzazione di una tecnologia che permetterà di difendere i display pieghevoli dai graffi rendendoli ancora più resistenti agli urti.
Corning ha lavorato in passato su Willow Glass, un vetro pieghevole molto resistente che però non può essere usato sugli smartphone. Per realizzarlo è infatti necessario immergere Willow Glass in una soluzione salina con sodio e potassio: tale soluzione tecnica – una volta che il layer protettivo venisse montato sugli smartphone – potrebbe portare alla corrosione dei componenti interni.
L’azienda newyorkese ha quindi optato su una soluzione a metà strada tra i celeberrimi Gorilla Glass e Willow Glass: nel prossimo futuro sarà quindi in grado di produrre vetri protettivi pieghevoli per smartphone di spessore pari a 0,1 millimetri e capaci di essere usati in soluzioni con un raggio di curvatura pari a 5 millimetri.
La soluzione di cui fa menzione Corning permetterebbe quindi di superare l’intrinseca fragilità delle attuali soluzioni di Samsung e Huawei basate sull’utilizzo di polimeri plastici, in grado di conferire flessibilità al display ma certamente più soggette a graffi e deformazioni.